Il capitano italiano ha venduto informazioni alla Russia. È stato condannato a 30 anni

L’Italia ha poi espulso due diplomatici russi e ha accusato Biot di aver venduto documenti, compresi file riservati della NATO, per 5.000 euro (più di 117.000 corone ceche).

L’avvocato di Biot ha detto che l’uomo non ha passato alcun documento sensibile ai russi. Ha annunciato che avrebbe presentato ricorso contro la sentenza. Il pubblico ministero militare aveva inizialmente chiesto l’ergastolo.

Il rimpianto stimola l’avidità

“Biot ha scambiato segreti ed è stato colto in flagrante. Ha dimostrato un alto grado di slealtà e abilità criminali, ma anche un’avidità che incita al rimorso”, ha detto oggi il pubblico ministero.

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Secondo l’accusa Biot avrebbe consegnato al suo contatto russo una scheda di memoria contenente 181 foto di documenti e immagini del suo computer. Di questi, 47 sono stati designati come “Segreti NATO” e 57 come “Riservati NATO”. I media italiani affermano che i file contenevano informazioni sulla guerra contro i combattenti islamici in Libia e Siria.

I pubblici ministeri hanno affermato che Biot è stato filmato tre volte nel marzo 2021 mentre utilizzava il suo telefono per fotografare immagini sullo schermo di un computer nel suo ufficio.

Al momento del suo arresto, Biot aveva il grado di capitano di fregata; ha lavorato presso il Ministero della Difesa ed è stato responsabile dello sviluppo della politica di sicurezza nazionale e della gestione delle relazioni con gli alleati dell’Italia.

L’avvocato di Biot ha affermato che il suo cliente non era motivato da ideologie e non aveva mai consegnato documenti che potessero “mettere in pericolo l’Italia o altri Paesi”.

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Celio Bruno

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