Il Parlamento svizzero si oppone alla vendita di Vodafone Italia

Sapevamo già che Vodafone espone una parte della sua attività, ma l’interesse della Svizzera a condurre le interrogazioni del Parlamento non facilita il processo.

Approvazione del supervisore

Swisscom-400400L’approvazione è richiesta per qualsiasi acquisto, fusione o fusione di una grande azienda. Questa autorizzazione è concessa da un supervisore nazionale. Se la transazione proposta è di natura internazionale, le autorità di regolamentazione di tutti i paesi in cui operano le società devono dare il via libera. Se da qualche parte non si raggiunge un accordo, l’intero accordo non verrà concluso. Come funziona è spiegato in questo articolo.

Consenso all’acquisto, alla fusione, ecc. deve essere dato prima della conclusione della transazione. Per questo motivo viene sempre indicato in calce a ciascuna notifica che l’intero comunicato stampa è suscettibile di modifiche. Il processo di richiesta e ottenimento dell’autorizzazione avviene al di fuori della stampa. Per ragioni comprensibili, ciascun supervisore tace sui dettagli, ma si sa sempre chi ha presentato una richiesta.

Swisscom – Vodafone Italia

La stampa e i politici, oltre ad essere istigati dai diretti interessati, possono comunque sapere in generale cosa sta succedendo, il che ci porta al caso Swisscom – Vodafone Italia.

Il fornitore svizzero di telecomunicazioni, internet e televisione Swisscom ne vuole uno offerta esclusiva rilasciato su Vodafone Italia. La madre britannica sarebbe felice se l’offerta avesse successo, dato che vengono offerti 8 miliardi di euro e il denaro è un disperato bisogno per ridurre l’insano peso del debito.

Per Swisscom un operatore di telefonia mobile in Italia sarebbe una gradita aggiunta alla propria offerta. Vuole fondere la sua nuova attività con Fastweb, un provider Internet nella regione di Milano.

Sfide

Tuttavia emergono due sfide. L’azienda svizzera è posseduta al 51% dallo Stato (fonte). Una società semi-statale che espande la propria presenza in un altro paese potrebbe causare problemi in quel paese. Tuttavia, questo non è ancora il caso. Tuttavia è chiaro che gli interessi dello Stato svizzero potrebbero essere compromessi se una presenza straniera dovesse costare denaro e risorse.

In altre parole: ogni franco svizzero necessario per l’acquisto e il successivo processo di integrazione non potrà più essere speso per l’installazione e la manutenzione delle torri di trasmissione e di fibra ottica nel Paese d’origine. Secondo alcuni politici Swisscom potrebbe non essere in grado di adempiere agli obblighi legali in materia di portata e qualità nel proprio Paese.

Politica vs Supervisore

Assistiamo quindi qui a una nuova variazione sul tema dei problemi legati alle acquisizioni. Poiché Vodafone ha molto da mostrare, la Svizzera non sarà l’unico Paese in cui i politici si chiederanno se un operatore storico debba farlo. Le domande che pongono sono completamente separate dal processo di ottenimento dell’autorizzazione da parte dei supervisori. Se la politica si mettesse in mezzo, un accordo che ottenga il via libera dal regolatore potrebbe diventare di fatto impossibile.

Carlita Gallo

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