Un generale italiano omofobo e sessista, il cui libro giovedì ha suscitato scalpore nella penisola, è stato licenziato venerdì 18 agosto dal suo incarico di comandante dell’Istituto Geografico Militare, hanno annunciato i media italiani. Interrogato dall’Agence France-Presse, il Ministero della Difesa non ha smentito questa informazione.
Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, vicino a Giorgia Meloni, ha condannato l’ “invettiva” di un generale attivo, che in un libro afferma, tra l’altro, che gli omosessuali non lo sono “non normale”. “Il generale Vannacci ha espresso opinioni che screditano l’esercito (…) e la Costituzione», ha criticato il ministro della Difesa in un comunicato stampa. Anche lo stato maggiore ha dichiarato di non esserci stato “informato del contenuto del libro, che non è mai stato soggetto ad autorizzazione da parte delle gerarchie militari”.
Nel suo libro autopubblicato intitolato Il mondo al contrario (“Il mondo sottosopra”), rilasciato il 10 agosto, Roberto Vannacci, 54 anni, ex capo di un corpo d’élite paracadutisti e attuale capo dell’Istituto Geografico Militare, si presenta come “un erede di Giulio Cesare”. Nel corso della sua carriera, trascorsa principalmente sul campo, il Generale Vannacci è stato di stanza in Somalia, Ruanda, Afghanistan e Libia.
Timori per il rispetto dei diritti umani
“Cari omosessuali, non siete normali, decidetevi” è la frase del suo libro più citata dai media. Anche lui denuncia “regole discutibili di inclusione e tolleranza imposte dalle minoranze”. Attacca violentemente la pallavolista nera Paola Enogu, che gioca nell’Italia: “Paola Enogu è di nazionalità italiana, ma è evidente che i suoi lineamenti non rappresentano l’italianità. »
Queste posizioni hanno scatenato un’ondata di reazioni indignate a sinistra, mentre i parlamentari di destra e di estrema destra sono rimasti in silenzio. “Le parole e le posizioni razziste e omofobe del generale Vannucci contraddicono palesemente i valori costituzionali e i principi democratici della Repubblica”Lo ha commentato Piero Fassino, deputato del Pd (centrosinistra) e vicepresidente della commissione difesa, citato dall’agenzia AGI.
L’arrivo al potere nel 2022 di Giorgia Meloni, leader del partito post-fascista Fratelli d’Italia, aveva suscitato timori tra i suoi vicini europei, in Francia ad esempio, riguardo al rispetto dei diritti umani.
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