Roberta Biasillo, ricercatrice di Storia politica contemporanea, ha recentemente pubblicato il suo nuovo libro Una storia ambientale delle Paludi Pontine: Terracina dell’Unità alla bonifica Integrale (1871-1928) [Een milieugeschiedenis van de Pontijnse moerassen: Terracina van hereniging tot landherstel (1871-1928)]. Il libro è disponibile ad accesso libero.
Terracina
Il ripristino della regione Pontina (a sud di Roma) negli anni ’30 rappresentò il cambiamento ambientale più drammatico e di maggiore impatto avviato e implementato sotto il regime di Mussolini. La storia raccontata durante e dal regime ha influenzato il dibattito pubblico e la storiografia in modo tale che la rivendicazione fascista integrale (buon integrale in italiano) guida ancora oggi la storia moderna della regione.
In Una storia ambientale delle Paludi Pontine Biasillo ricostruisce però questa storia del comune di Terracina, principale unità amministrativa della palude, dal 1871, data della sua adesione al Regno d’Italia, fino alla decisione di avviare il progetto di bonifica nel 1928.
La storia di una zona umida europea
Il libro presenta una ricostruzione della storia moderna della regione prima della ripresa fascista. Biasillo traccia i regimi di proprietà concorrenti, i modelli divergenti di gestione delle risorse e il groviglio di conflitti tra attori locali, comunità di migranti e istituzioni statali emersi dagli ecosistemi pontini.
Allo stesso tempo, descrive gli interventi statali a livello nazionale e come gli sforzi di riabilitazione agricola e sanitaria, i conflitti sociali e la violenza politica hanno messo a dura prova l’equilibrio istituzionale ed ecologico della regione. Lo scontro tra questi strati ha posto fine alla secolare lotta tra la comunità e la palude, aprendo la strada a un progetto top-down e irreversibile di drenaggio sociale ed ecologico.
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