Tra le poltrone della politica e l’ufficio

Gli urbanisti raramente sono politici potenti. Questo non rende loro le cose facili, commenta Thomas K. Slotwinski, caporedattore di LKZ.

Di Thomas K. Slotwinski

14/01/2023 – 11:11

Chi passa dal privato alla pubblica amministrazione deve adeguarsi. Invece di brevi processi decisionali e gerarchie spesso piatte, ci sono regolamenti burocratici e processi di lavoro che non sempre promuovono l’azione creativa. Quando entra in gioco il livello politico, le cose si complicano particolarmente.

Questo è probabilmente il caso di due esperti di costruzioni della nostra regione: Jürgen Katz è vicedirettore dell’amministrazione delle costruzioni a Weil der Stadt, era a capo di un grande ufficio di progettazione con 100 persone. Klaus Brenner, nel frattempo, era un architetto freelance prima di cambiare squadra. Ma mentre le cose potrebbero essere implementate in tempi relativamente brevi nel quartiere piuttosto tranquillo di Ebersbach, la situazione a Leonberg è più complessa.

Centro centrale ad alta luminosità

La città di appena 50.000 abitanti è caratterizzata più dallo spazio urbano che da quello rurale. Sebbene Leonberg sia stata privata dello status di capoluogo distrettuale 50 anni fa, la città ha ancora i compiti classici di un centro di medie dimensioni con una forte attrattiva per la regione circostante. Questo a sua volta porta ai classici problemi: un elevato volume di traffico, una popolazione in crescita, un corrispondente fabbisogno di alloggi e infrastrutture che vanno dalle scuole, agli asili alle strutture per il tempo libero.

Tutto deve essere pianificato e realizzato. Ma ciò che sembra semplice in superficie di solito è una vera sfida: non c’è quasi un progetto di costruzione che non incontri obiezioni. Potrebbero essere gli interessi particolari dei residenti locali o le critiche ideologiche delle autorità politiche.

Il capo del dipartimento edile è facilmente preso tra tutti gli sgabelli. Soprattutto quando il consiglio comunale ha una struttura eterogenea, come a Leonberg. Spesso poi non si tratta più di una soluzione pragmatica che renda giustizia al maggior numero di persone possibile, ma di far rispettare le preferenze individuali dei singoli consiglieri comunali.



Più determinazione aiuterebbe

Klaus Brenner non è tipo da liquidare tali dibattiti con parole forti. Non era “per niente autoritario”, disse nella prima intervista al nostro giornale dieci anni fa. Questo tratto della personalità, di per sé comprensivo, non sempre è utile in questioni politiche difficili che sono diventate all’ordine del giorno anche a livello municipale. Se il sindaco del palazzo dovesse essere un po’ più deciso su certe questioni, ciò aiuterebbe sicuramente a far passare le sue idee.

Perché non c’è dubbio che il capo urbanista, la cui opera è caratterizzata dalla leggerezza dell’architettura italiana e dalle idee di Frei Otto, sia l’uomo ideale per dare struttura e profilo al centro cittadino lacerato di Leonberger.

Ulysses Esposito

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