Omofobia di Stato
«È omofobia di stato» disse con rabbia Mirco. Secondo la legge italiana, due genitori dello stesso sesso non possono avere figli, quindi solo il genitore biologico è riconosciuto come genitore. Il nome di Mirco non compare da nessuna parte nella burocrazia italiana, per la legge italiana non esiste.
“Formalmente, quando vado a prendere i bambini a scuola, devo avere il permesso di Davide. E in caso di malattia dei bambini, il medico può rifiutarsi di darmi informazioni. D’altra parte, non è nemmeno obbligato a pagare gli alimenti se i due si separano. “A parte i diritti, non ho obblighi.”
In pratica, la società italiana appare molto più tollerante; nessun insegnante che chiede una procura, nessun medico che rifiuta informazioni e per gli altri genitori a scuola, Mirco e Davide sono solo i genitori di Emanuele e Matteo. “A volte un compagno di classe dei gemelli viene a farci la domanda: è vero che Emanuele e Matteo hanno due padri?” “Sì, siamo noi.” “Oh, va bene”, poi se ne vanno. La società italiana va ben oltre la politica.
I due sono arrivati nella capitale italiana più di vent’anni fa, e nonostante siano cresciuti vicini, si sono conosciuti solo a Roma. Si sono sposati negli Stati Uniti e volevano disperatamente dei figli. “Il desiderio di avere figli è universale, indipendentemente dal tuo orientamento sessuale.”
Anche i genitori gay non possono adottare in Italia, quindi la maternità surrogata era l’unica opzione per Mirco e Davide. Hanno trovato due donne in California attraverso una mediazione. «Uno dona gli ovuli e l’altro porta a termine la gravidanza», dice Mirco. “È per impedire la relazione.”
Ragione economica
In California, le regole sulla maternità surrogata sono molto rigide. Le donne devono essere economicamente indipendenti, avere già figli e sono sottoposte a severi esami psicologici. Tutto questo per escludere una ragione economica della maternità surrogata. Un processo lungo e faticoso.
“La loro decisione non è proprio una capriccioride Davide, che significa qualcosa come un “capriccio”. I critici accusano i genitori gay di volere figli su impulso del momento, un’accusa mai mossa contro i genitori eterosessuali che usano anche un surrogato più dell’ottanta per cento delle volte. “Per capriccio è prenotare una vacanza alle Maldive, come padre non hai tempo per questi capricci.”
Visti i venti che soffiano nell’Italia politica, è improbabile che il nome di Mirco appaia sul certificato di nascita del gemello in questo momento. Come padre non esiste, a parte il fisco. “Per il fisco siamo una famiglia”, spiega Davide. “Quando si tratta di soldi, il governo è molto veloce, ma a quanto pare i diritti fondamentali possono aspettare”.
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