Roberta Metsola, Presidente del Parlamento Europeo, ha approvato la nomina del suo capo di gabinetto Alessandro Chiocchetti a alto funzionario pubblico. I criteri di selezione per la posizione sono stati adeguati di conseguenza.
Un “colloquio di lavoro” di dieci minuti lunedì sera è bastato ai 20 membri dell’Ufficio di presidenza del Parlamento europeo per concludere che Alessandro Chiocchetti è la persona giusta per diventare il nuovo segretario generale dell’Istituzione. L’italiano, dalla scuderia di Silvio Berlusconi e firma EVP, succederà il 1 gennaio 2023 al tedesco Klaus Welle.
La scelta di Chiocchetti infatti era stata decisa già a luglio. Ai primi di gennaio è diventato capo di gabinetto della presidente Roberta Metsola. Il maltese lo ha quindi proposto come principale candidato per la posizione più alta. Politica ha rivelato all’epoca che anche i criteri di selezione erano stati adeguati per questo: normalmente un dipendente pubblico deve avere il grado A16 per essere idoneo al posto, ma ora era sufficiente anche A15, il titolo che l’italiano aveva dopo la promozione.
L’agenzia ha approvato la nomina “a larga maggioranza”, secondo un comunicato stampa. È composto dallo stesso Metsola, quattordici vicepresidenti e cinque questori.
Per indicare che consideravano questo passaggio “irrealizzato”, i socialdemocratici (S&D) e i Verdi avevano concordato di astenersi durante la votazione. Ma due dei cinque S&D – un italiano e un greco – hanno votato per Chiocchetti, così come i funzionari del partito liberale Renew, la sinistra radicale GUE e la fazione conservatrice ECR.
“Saga poco raccomandabile”
Il leader del partito S&D Iratxe Garcia aveva chiesto senza successo un rinvio della decisione. Parla di una “procedura d’urgenza ingiustificata che lede l’immagine dell’istituzione”. Di conseguenza, non è stato possibile organizzare audizioni adeguate e trasparenti per la posizione più rilevante nella nostra amministrazione.
L’eurodeputata finlandese dei Verdi Heidi Hautala è stata l’unica a votare contro in ufficio perché ha ritenuto la procedura totalmente inadatta. Parla di una “saga sgradevole che può solo danneggiare la reputazione del Parlamento agli occhi dei cittadini europei e delle altre istituzioni europee”.
Danno alla credibilità
La nomina politica è tanto più dolorosa in quanto nel 2018 il Parlamento europeo si è opposto con forza all’allora presidente della Commissione Jean-Claude Juncker. Il lussemburghese ha fatto bombardare in un giorno il suo capo di gabinetto, Martin Selmayr, al rango di alto funzionario della Commissione grazie a una doppia promozione.
In una risoluzione, gli eurodeputati parlano di “una specie di colpo di stato”. Hanno invitato “tutte le istituzioni dell’UE a porre fine al ‘paracadutismo’ delle persone nei posti, poiché tali pratiche potrebbero danneggiare la credibilità dell’Unione”.
“Student. Web specialist. Music guru. Bacon expert. Creator. Organizer. Traveler. Coffee enthusiast. Explorer.”