Il 20 luglio 1937 le stazioni radio di tutto il mondo tacquero per diversi minuti. A Roma le bandiere sono a mezz’asta. E in via Condotti, strada del centro di Roma, molti negozi restano chiusi. La gente del posto piange la morte del loro vicino più famoso: Guglielmo Marconi, senatore italiano, imprenditore e – agli occhi di molti – l’inventore della radio.
La fama di Marconi si basava su una serie di esperimenti che aveva condotto circa quattro decenni prima nella tenuta di campagna dei suoi genitori vicino a Bologna. All’età di 21 anni, dopo aver appreso delle ricerche di Heinrich Hertz sull’elettromagnetismo, Marconi riuscì a utilizzare un’antenna per ricevere onde elettromagnetiche a una distanza di due chilometri.
Marconi ha quindi depositato il primo brevetto al mondo per un ricevitore di segnale wireless e ha fondato la propria azienda. Ha rapidamente suscitato scalpore con altre azioni, comunicando tramite onde radio attraverso la Manica e attraverso l’Atlantico. Nel 1909 Marconi, che non aveva mai studiato, ricevette il Premio Nobel per la Fisica. Quando, qualche anno dopo, il Titanic affondò sotto gli occhi del pubblico mondiale, molti dei passeggeri sopravvissero solo grazie al segnale di SOS, che non sarebbe esistito se non fosse stato per l’invenzione di Marconi, merito a lui molto accreditato.
Tuttavia, alcuni hanno contestato che meritasse veramente questo riconoscimento. Perché dal 14 agosto 1894, 129 anni fa, il fisico britannico Oliver Lodge afferma di essere riuscito a leggere un segnale elettromagnetico nel campus dell’Università di Oxford. Successivamente ha combattuto un’aspra disputa sui brevetti con Marconi, che non è stata risolta fino ad anni dopo. Certo è anche che il dispositivo di Marconi era basato su un cosiddetto coherer: un tubicino riempito di limatura metallica che reagisce sensibilmente alle oscillazioni elettromagnetiche e che Oliver Lodge ha contribuito a sviluppare.
Oggi, l’emergere della comunicazione radio tra ingegneri è considerato un progetto congiunto. Guglielmo Marconi è stato senza dubbio l’inventore creativo e l’astuto imprenditore per cui era acclamato. Ma probabilmente non sarebbe andato molto lontano se non fosse stato per le ricerche fisiche di base di James Maxwell e Heinrich Hertz e le conquiste ingegneristiche di Lodge e altri.
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