Questo papa amava litigare

Ci sono stati momenti in cui il papa non era un vecchio fragile e amante della pace. Infatti, per gran parte della storia, il vescovo di Roma non ha esitato a perseguire con la forza i suoi obiettivi mondani. L’elenco di papi come questo è lungo – così come lo è il loro elenco di infrazioni ai Dieci Comandamenti – ma pochi sono arrivati ​​fino a Papa Giulio II. Ha quindi attraversato la vita come “il Terribile” e lui Papa guerrieroil papa della guerra

Julius è nato Giuliano della Rovere in Italia quando il Rinascimento era in pieno svolgimento. Aveva poco interesse per la religione, specialmente per i potenti governanti del passato. Giulio Cesare fu il suo grande modello. Curiosamente, è comunque finito in chiesa.

Dopo che suo zio fu eletto papa Sisto IV nel 1471, Giuliano fu nominato vescovo e subito cardinale, cosa molto insolita. Non è ancora soddisfatto di questo e raccoglie la posta ecclesiastica come se si trattasse di francobolli: lo sportello era presso un’arcidiocesi e otto diocesi a metà degli anni 70. Tutto ciò era rigorosamente contro le regole, ma al Papa e al nipote non importava .

Ci si aspetterebbe che un uomo con così tante mitre in testa si dedichi tutto il giorno alla cura pastorale, ma nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Giuliano fu particolarmente impegnato in politica, nell’Italia dilaniata dalla guerra e come ambasciatore della Santa Sede all’estero. Il celibato non si addiceva a chi aveva tanta voglia di agire, e nel 1483 anche Giuliano ebbe una figlia illegittima.

Quando nel 1492 dovette essere eletto un nuovo papa, pensò di aver fatto bene, anche perché i re di Francia e di Napoli avevano corrotto il conclave dei cardinali. Alla fine, tuttavia, vinse Rodrigo Borgia, che come papa Alessandro VI mostrò un comportamento così dissoluto che persino i suoi contemporanei tinti di lana alzarono le sopracciglia.

eserciti nemici

Nel 1503 era giunto il momento: a Giuliano fu concesso di salire al Soglio di Pietro. Sotto il nome di Giulio II affrontò il potere dei Borgia per poi lanciarsi nella battaglia d’Italia. Non solo combatté le battaglie dal suo palazzo a Roma, ma si pose ripetutamente a capo delle sue truppe per sottomettere eserciti e città nemiche.

Quando i francesi entrarono nell’arena al fianco dei nemici di Giulio e contestarono la legittimità del suo pontificato, fu indifferente. Ha formato la Lega Santa con il Sacro Romano Impero e l’Inghilterra per affrontare la potente Francia.

Nel frattempo, Giulio era anche impegnato a stimolare le arti. Era il mecenate di Raffaello e Michelangelo, tra gli altri. Quest’ultimo fu incaricato di realizzare il suo monumento funebre, ma lo fece con tale cura che non fu completato fino al 1545, 32 anni dopo la morte del papa di guerra. Ora è sepolto sotto un’unica pietra a Saint-Pierre, la cattedrale che ha costruito cinque secoli fa.

Carlita Gallo

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