Nell’inchiesta sulla corruzione all’Europarlamento, la camera di consiglio di Bruxelles ha deciso giovedì di prorogare di due mesi, ma con modalità di sorveglianza elettronica, la detenzione preventiva dell’ex eurodeputato italiano Pier Antonio Panzeri. Lo riporta RTBF e la notizia è confermata dall’avvocato di Panzeri, il maître Laurent Kennes, e dalla procura federale. Questa accusa federale non appellerà la decisione della camera di consiglio, riferisce il portavoce Eric Van Der Sypt.
Da diversi mesi la Procura federale sta conducendo un’ampia indagine sui tentativi degli Stati del Golfo del Qatar e del Marocco di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo. Secondo quanto riferito, entrambi i paesi hanno cercato di influenzare le decisioni e le risoluzioni del Parlamento europeo attraverso l’ex eurodeputato italiano Pier Antonio Panzeri e la sua organizzazione no-profit Fight Impunity.
In questa vicenda, non solo Panzeri, ma anche il suo braccio destro Francesco Giorgi, la sua compagna e vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, il lobbista di Bruxelles Nicolo Figa-Talamanca, il padre di Eva Kaili e il sindacalista Luca Visentini sono stati arrestati il 9 dicembre. Gli ultimi due sono stati rilasciati dopo essere stati interrogati, ma Giorgi, Kaili, Panzeri e Figa-Talamanca sono stati posti in arresto. Figa-Talamanca è stato assolto dal gip, mentre Giorgi è stato posto sotto sorveglianza telematica dalla camera di consiglio.
Soldi da Marocco, Qatar e Mauritania
Pier Antonio Panzeri ha intanto assunto lo status di increscioso optando nel fascicolo. Durante i suoi recenti interrogatori, Panzeri avrebbe ammesso che lui e Francesco Giorgi avevano ricevuto almeno 2,6 milioni di euro dai tre paesi nominati: Marocco, Qatar e Mauritania. La stragrande maggioranza di questo denaro è stata pagata in contanti. Una parte di questo importo verrebbe suddivisa tra deputati e assistenti parlamentari tra il 2018 e il 2022.
Ad esempio, entro la fine della legislatura, nel 2024, Tarabella avrebbe dovuto percepire un totale di 250.000 euro. L’11 febbraio l’eurodeputato è stato sottoposto a mandato d’arresto nell’ambito delle indagini e il 23 marzo la camera di consiglio di Bruxelles ha esteso la sua custodia cautelare per un altro mese, ma l’uomo da allora ha affermato di non aver mai ricevuto l’inizio delle indagini. denaro o regali in cambio della sua opinione.
Marc Tarabella ed Eva Kaili sono ora gli unici due sospettati ancora in carcere in questo caso. L’ex vicepresidente del Parlamento europeo dovrebbe comparire in tribunale la prossima settimana.
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