Nuova rivelazione scioccante! Hanno sparato a un sedicenne un mese prima che il piccolo Marios venisse ucciso!

– Continuano le rivelazioni sulla sparatoria di Menidi – Un mese prima che Marios, 11 anni, cadesse morto nel cortile della sua scuola, si verificò un altro incidente – La sparatoria selvaggia tra due famiglie rom sotto gli occhi di bambini dai 9 ai 14 anni! – Uno studente è stato colpito allo stomaco! – “I proiettili cadevano come grandine”, dicono i testimoni oculari

Sono passate solo 24 ore dal rilevamento di un altro proiettile a Menidi, che ha quasi causato la morte di un’altra persona, dopo quella di Marios, 11 anni, e viene alla luce una nuova rivelazione che non può che sconvolgere! Un mese prima che il piccolo Marios venisse ferito a morte e cadesse nel cortile della scuola, un ragazzo di 16 anni si è trovato nel mezzo di uno scontro a fuoco ed è stato ferito all’addome.

Il nuovo raccapricciante incidente è evidenziato da un articolo del quotidiano Idisis. L’incidente, precedentemente sconosciuto, è avvenuto lo scorso maggio, un mese prima della morte di Mario. L’incidente è stato notato davanti agli uffici dell’associazione dei residenti di Avliza, situati in via Dimitriou Psatha.

Tutto questo è accaduto quando è scoppiata una sparatoria tra due famiglie rom che vivevano nella zona. “Abbiamo avuto scambio di fuoco per un quarto d’ora. IL i proiettili caddero come grandinePerciò ferisce un ragazzo di 16 anni che in quel momento passava di lì sparatorie. Uno dei numerosi proiettili lo ha colpito all’addome e gli ha sfiorato le costole.“, ha detto al giornale l’amministratore del club Nadia Xagoraris.

I testimoni di questo incredibile incidente e della sparatoria erano bambini dai 9 ai 14 anni. “Nel cortile del club sono stati localizzati 15 bambini, dai 9 ai 14 anni, che stavano provando uno spettacolo teatrale. All’improvviso sentiamo da via Dimitresi molte foto, con un tiro drittocon direzione una casa di una famiglia rom in rue Prespas. Dopo un po’, loro hanno risposto al fuoco e ne sono seguiti spari selvaggiJ. Tutti i membri del club che erano qui, abbiamo tuffato un bambino ciascuno per salvarli e li abbiamo ritirati dagli uffici. Eravamo tutti terrorizzati. E i bambini e noi“, ha aggiunto Nadia Xagorari.

Uno dei primi ad arrivare in quel pomeriggio quasi fatale fu Giorgos Stefanidis, il tesoriere del club. “Sul posto sono subito intervenuti diversi agenti di polizia che hanno immediatamente transennato la zona e hanno raccolto decine di conchiglie per tutto il pomeriggio, anche di notte con le torce elettriche. Non è la prima volta che viviamo situazioni così assurde. I proiettili cadono non solo alle feste, ma anche durante i litigi tra tribù rom, per vari motivi“, ha dichiarato da parte sua.

Nei giorni precedenti erano arrivate altre rivelazioni su proiettili “vaganti” che minacciavano vite umane a Menidi. Lo scorso giovedì pomeriggio (29/06/2017) due proiettili vaganti hanno mancato di poco gli autisti dell’autobus, che erano al punto di partenza in rue Christou Dédé. L’episodio, infatti, è avvenuto dietro la scuola, dove Marios è morto la sera dell’8 giugno, durante una festa scolastica.

Per fortuna la palla mi ha mancato“, ha detto l’autista dell’autobus a Live News e ha aggiunto: “O Ero seduto e mi stavo prendendo una pausa sul tavolino, ho sentito un rumore metallico sopra… e cade proprio a destra della mia testa e della mia mano, un proiettile mi graffia i piedi. Avanzò ancora di un metro e si fermò“.

Vedi la sua testimonianza

Pochi giorni prima, un altro abitante del quartiere aveva mostrato alle telecamere le tracce dei buchi provocati dall’ palle che ha provocato la stanza di suo figlio di 8 anni! Hanno fatto un buco nella tenda da sole, hanno rotto la finestra, hanno preso a pugni una foto di sua moglie che suo figlio aveva sul comodino e sono finiti nella tenda. “Era le tre del mattino. Mio figlio stava dormendo nella sua stanza quando a un proiettile vagante è andato a circa 30 punti sopra la sua testa. Non dimenticherò mai la domanda nei suoi occhi: “Papà, cosa è successo?”” dichiara Pavlos Pavlidis sul quotidiano Idisis.

Mariano Conti

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