Diciotto Stati membri dell’UE erano favorevoli alla proposta, ma rappresentavano solo il 55,03% della popolazione dell’UE, mentre per raggiungere la maggioranza (qualificata) richiesta di questa popolazione era necessario il 65%.

A novembre verrà fatto un nuovo tentativo per raggiungere un accordo. Ciò avviene attraverso il comitato di appello permanente della Commissione europea. Questo comitato voterà su una nuova opportunità per gli Stati membri di effettuare una nuova votazione. Se questo organo di appello non avrà successo, la Commissione europea potrà imporre la sua volontà e la sua proposta diventerà un fatto. La Commissione può anche ritirare la sua proposta se lo ritiene politicamente auspicabile o necessario. Questa è una possibilità, poiché sono ancora in corso numerosi studi sul glifosato, compreso un possibile collegamento tra il glifosato e il morbo di Alzheimer.

Astenersi dal voto

Paesi Bassi, Belgio, Germania, Francia, Bulgaria e Malta (che insieme rappresentano il 41,96% della popolazione dell’UE) si sono astenuti e tre paesi, Croazia, Lussemburgo e Austria (più del 3% della popolazione dell’UE), hanno votato contro la proposta.

I paesi che hanno accettato sono Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Svezia.

Paesi Bassi

Il ministro dell’Agricoltura Piet Adema aveva già fatto sapere all’inizio della settimana che, a nome dei Paesi Bassi, non avrebbe votato né a favore né contro l’autorizzazione del glifosato alla Commissione europea. La Camera dei Rappresentanti ha poi nuovamente invitato Adema a votare contro l’autorizzazione del glifosato. In questa nuova mozione, D66, GroenLinks e PvdD hanno invitato con forza il ministro a votare contro l’estensione. A favore di questa mozione hanno votato tra gli altri anche il SP, Volt, Denk, PvdA e PVV.