Primo ingresso: giovedì 22 settembre 2022, 17:03
Di Francesco De Palo da Roma
Twitter @FDePalo
Giorgia Meloni si ispira a Ronald Reagan per cambiare il volto dell’Italia dopo il disastro dei Cinque Stelle.
Reagan il modello della destra italiana. L’ex presidente repubblicano americano è la musa ispiratrice di Giorgia Meloni, leader del partito conservatore italiano “Fratelli d’Italia” che, secondo l’ultimo sondaggio SWG prima delle elezioni di domenica prossima, gli dà il 27%. Una percentuale enorme rispetto all’8,6% che l’MSI di Giorgio Almirante ha ottenuto nel 1972 e al 13,4% che l’Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini ha ottenuto nel 1994.
Il 27% di Meloni, se confermato dai sondaggi, sarebbe un risultato storico per la politica italiana, che è stata limitata da cinque anni di governo a cinque stelle con misure demagogiche che non hanno contribuito a creare nuovi posti di lavoro e hanno giocato un ruolo negativo nei grandi progetti come l’esplorazione del gas naturale nel mare Adriatico. Sarà anche la prima donna premier, un incarico mai offerto nemmeno dalla sinistra femminista che ha lottato così duramente per le quote a favore delle donne in parlamento.
Ma la settimana scorsa c’è stato un nuovo evento: i comizi nelle piazze organizzati da Meloni sono stati segnati dall’invasione di manifestanti, a Caserta, Bologna, Matera, concorrenti, che sono riusciti ad avvicinarsi molto al presidente conservatori italiani, come se fossero quasi cercando un incidente. Per questo Meloni ha chiesto direttamente al ministro dell’Interno, Luciana Lamorghese, una maggiore tutela, al fine di evitare spiacevoli incidenti che sarebbero poi stati sfruttati da giornali e oppositori politici. “La destra sputerà sangue”, ha detto il governatore della Puglia Michele Emiliano, suscitando critiche diffuse per le sue odiose osservazioni.
Intanto si fanno più forti le voci che vogliono un dialogo sotterraneo e onesto tra Mario Draghi e Giorgia Meloni: il Presidente del Consiglio italiano è stato premiato a New York con il “World Statesman Award”.
“Il mondo ha bisogno di coraggio, chiarezza, amore e speranza”, ha dichiarato l’ex numero uno della Bce, ma al di là delle parole di circostanza, c’è anche un fatto preciso: gli Stati Uniti vedono Draghi come un garante dell’Italia, e Meloni ha capito bene. sebbene senza una forte autorità internazionale anche un governo con grandi numeri faticherebbe ad andare avanti.
Per questo ha basato la sua campagna elettorale non sulle promesse generali di taglio delle tasse (come hanno fatto Salvini e la Lega) o di fornire altri bonus e servizi gratuiti (come Conte e Cinque stelle), ma soprattutto sulla riluttanza a creare nuovi debiti e tutelare gli interessi nazionali, dicendo agli elettori che nessuno ha la bacchetta magica e che servono vere riforme per evitare che l’Italia sprofonda.
Creator. Hardcore music expert. Zombie scholar. Writer. Coffee expert. Pioneer of beer ".