“La grande bellezza”(la grande bellezza), è la prima pagina del quotidiano romano Il Messaggero Lunedì 19 agosto, per rendere omaggio ad Alain Delon. L’attore francese, scomparso domenica all’età di 88 anni, era molto amato dai nostri vicini, soprattutto per i suoi film girati davanti alle telecamere di Luchino Visconti e Michelangelo Antonioni. Nella Roma di agosto, dove seguiamo le notizie da lontano, a lunghe ore dalle prime allerte, Angela viene sorpresa dall’annuncio della morte di Alain Delon, mentre esce da un cinema.Che novità, mi rattrista” reagisce.
L’Italia amava Alain Delon e i francesi lo ricambiavano. Nel 1995, rispondeva alle domande della Rai in un italiano fluente: “Sono francese di nascita, ma italiano nel cuore.“, dichiara nella prima frase dell’intervista.La mia vita professionale è iniziata in Italia negli anni ’60 con tutti quei film. È stato l’inizio della mia carriera e della mia vita da uomo.l’attore continua in italiano. Il mio primo ricordo dell’Italia è di quegli anni, quelli della Dolce Vita. A Roma c’era un’atmosfera fenomenale, un profumo di libertà, di gioia, di amicizia, che secondo me è scomparso nel tempo e mi fa male”.
Sotto l’occhio dei paparazzi
In questo giorno della sua morte, Alain Delon avrebbe davvero difficoltà a riconoscere la Roma della Dolce Vita. La via Veneto, quella dei paparazzi, è vuota come in un film di Michelangelo Antonioni. Il re dei paparazzi, Rino Barillari, 79 anni, ha al suo attivo decine di foto di Alain Delon.Lui è l’uomo che ha avuto le ragazze più belle del mondo, quante ne ha avute Marcello Mastroiannidice. E ragazzi, come hanno venduto bene i film, come ad esempio “La moglie segreta”.“. “La donna segreta” è la proprietaria del Jackie O, un bar di quartiere, che flirtò con il francese, sotto il teleobiettivo di Rino Barillari negli anni ’80. “A quel punto si arrabbiò e mi cacciò fuori dal posto, ricorda il fotografo. E oggi mi ha richiamato per inviarle le foto.“.
I luoghi in cui il francese ha girato a Roma non sono una legione. A due passi dal Pantheon, Bartolomeo trascorre l’estate nell’appartamento della nonna, di fronte alla vecchia Borsa della città, con alle spalle antiche rovine. “Era a Piazza di Pietra, nel centro storico di Roma, di fronte al Tempio di Adriano. Qui è stata girata una scena del film ‘L’eclisse’ di Antonioni, quella in cui Alain Delon incontra Monica Vitti” descrive.
Stato di stella locale
Il cinema d’autore italiano ha adottato Alain Delon, riassume la giornalista Laura Delli Colli. Laura proviene da una famiglia essenziale nel cinema transalpino.Mio padre era uno dei tre assistenti alla macchina da presa in “Rocco e i suoi fratelli”. Ricordava un Delon a volte indisciplinato sui set, ma che aveva trovato un punto di riferimento con Visconti“, racconta. È anche la biografa di Monica Vitti, compagna di Alain Delon alla Michelangelo Antonioni.”Non si piacevano molto. Monica disse che Delon stava cavalcando l’onda del suo successo in Francia. Si stava mettendo troppo in mostra.“, aggiunge Laura Delli Colli.
C’è un’immagine che ha segnato Laura Delli Colli, in Il professore di Valerio Zurlini, meno noto in Francia. Nel 1973, Alain Delon è un insegnante depresso, perso in un cappotto troppo grande per lui.Era un cappotto del regista, che glielo aveva prestato, e creava il personaggio. Era l’immagine dell’uomo maledettamente bello che emergeva da questo dettaglio del costume.“, apprezza. La domenica, la Rai ha ritrasmesso due film di Alain Delon, come se fosse una star locale appena scomparsa.
Un resoconto di Bruno Duvic.
Difensore della musica freelance. Pioniere del cibo. Premiato evangelista zombi. Analista.