Louvre: l’Italia rivendica sette antichità che sarebbero state saccheggiate prima di essere acquisite dal museo

Il governo italiano ha chiesto al Museo del Louvre la restituzione di sette pezzi dell’antichità che sarebbero stati rubati prima di essere acquisiti dal museo. Un “accordo storico” potrebbe avvenire in autunno tra i due Paesi.

Gli oggetti d’antiquariato rubati sono esposti al Louvre? È quanto ha detto il ministero della Cultura italiano ai curatori del museo. In totale sarebbero sette gli oggetti interessati, trafugati prima della loro acquisizione da parte del museo.

Secondo Le Monde, che ha rivelato l’informazione, “è ancora in corso un’indagine” per determinare il percorso di questi pezzi. Se queste affermazioni si rivelassero corrette, potrebbero “portare in autunno a un accordo storico tra Francia e Italia” per la restituzione di queste antichità.

Secondo la stessa fonte si tratterebbe di vasi greci del “pittore di Ixion”, databili al IV sec. aC e alla maniera del “pittore di Antimenes”, del VI sec. L’elenco di questi pezzi è stato trasmesso da Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura italiano, durante l’allestimento della mostra “Napoli a Parigi: il Louvre invita il museo di Capodimonte”.

“Ritengo che le opere di dubbia provenienza siano una macchia nelle collezioni del Louvre. Dobbiamo assumerlo ed esaminarlo con rigore e lucidità”, ha affermato Laurence des Cars, presidente del Louvre.

Questi pezzi sarebbero stati acquistati tra il 1982 e il 1995 dal Louvre e affidati al Dipartimento delle Antichità greche. Sarebbero passati nelle mani di mercanti d’arte italiani, Giacomo Medici, Gianfranco Becchina ed Edoardo Almagia, condannati o sospettati di traffico di antichità.

Elma Violante

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