L’ex tennista italiano confronta il livello mentale di Alcaraz e Sinner: ‘Mentalmente Jannik è lontano anni luce’

Ex tennista italiano Paolo Bertolucci (Reti)

Jannik peccatore Sta gradualmente costruendo la sua carriera. A fine 2023 ha ottenuto trionfi importanti che hanno messo in guardia sulle potenzialità del tennista. Incoronato Masters 1.000 in Canada e Coppa Davis. Alle finali ATP ha battuto Novak Djokovic nella fase a gironi, anche se non è riuscito a batterlo in finale. Senza dubbio, si è affermato come uno dei tennisti con il maggior numero di vittorie dalla fine dello scorso anno all’inizio di quest’anno, con un totale di 70. Open d’Australia Ha battuto Novak in semifinale e alla fine ha vinto una rimonta in serie contro Daniil Medvedev segnando il primo Grande Slam della sua carriera.

Il successo di Sinner in Australia è stato il primo della sua carriera, ma anche il primo per il suo Paese, che nessun tennista era riuscito a ottenere a Melbourne. Inoltre non avevano più vinto un Grande Slam maschile da quando lo aveva fatto lui. Adriano Panatta nel 1976. Quindi, se qualche giorno fa il suo predecessore ha preso la parola per parlare dell’exploit di Sinner; questa volta lo è stato Paolo Bertolucci, Ex tennista italiano che ha vinto sei titoli ATP e ha difeso la 12esima posizione nel ranking ATP nel 1973, che ha dedicato qualche parola al 22enne. Lo ha fatto in una rubrica di opinione per il portale Pagina dei fan. Ha messo in luce le qualità più grandi di Sinner, lo ha paragonato ad Alcaraz e ha analizzato la finale australiana.

“Per Jannik, è già un grande successo stabilendosi nella sua prima finale del Grande Slam. A 22 anni è chiaro che è sulla strada giusta, ma deve continuare su questa strada, imparando da ogni esperienza per migliorare per il futuro. È ovvio che un ragazzo della sua età non può vivere queste cose come un 28enne», spiega Bertolucci, che individua tre chiavi del suo successo: poco tennis giocato in Italia, poco tempo sui social e grande squadra che lo accompagna. “Ci sono alcune chiavi per comprendere il suo successo, una di queste è che passa poco tempo sui social network, questo è un progresso. In secondo luogo il tennis si gioca tanto all’estero e poco in Italia, il che per lui è un grande vantaggio. Ti arriva la stessa eco, ma più sommessa, soprattutto quando hai una grande squadra alle spalle e una famiglia molto seria, concreta, senza ferri in testa. “In questo modo sarà più tranquillo”, ha assicurato.

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Il tennista italiano Jannik Sinner con lo spagnolo Carlos Alcaraz (Geoff Burke-USA TODAY Sports)

Al di là di queste tre chiavi del successo discusse dall’ex tennista, Paolo ha messo a confronto il livello mentale di quelli che oggi sono i due giovani più promettenti del circuito ATP: Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. “Alcaraz è tecnicamente pazzesco, anche fisicamente, ma mentalmente è anni luce avanti a Sinner. Cerca qualcosa di più dei fondamentali, spesso sembra che si diverta e coinvolga il pubblico perché vede il tennis come un film. Non si limita a sottolineare questo punto, lui Vuole farlo eseguendo una doppia capriola con una capriola. Sono cose spettacolari, momenti che fanno impazzire, ma che a volte ci fanno perdere le partite. Ci sono momenti in cui possiamo prenderci la mano, ma con il 3-3 nel terzo set dobbiamo essere concreti, lì ultimamente le cose sono fallite. Ha due anni meno di Sinner, Se riuscirà a incanalarlo, sarà uno splendido giocatore ammirare a lungo. Altrimenti sarà qualcuno di talento, con picchi altissimi e cadute improvvise”, riflette l’italiano.

Bertolucci è chiaro: “È consapevole che prima o poi perderà e qualcuno dirà che è stato solo un fuoco di paglia, ma Essendo il fiore della giornata, non vinci i tornei del Grande Slam. A me non è mai capitato, forse chi lo dice lo ha fatto più volte, ma nello sport si vince e si perde. Anche se avessero perso la semifinale o la finale, tutti Sappiamo che è destinato a fare una grande carriera. Ha un decennio davanti a sé per essere uno dei migliori al mondo, spero che diventi il ​​numero uno, anche se se è piazzato al numero due non significa che non abbia alcuna possibilità di esserlo. Quello che è certo è che farà tutto il possibile per raggiungere il suo massimo.

L’italiano analizza così la finale, iniziata con due set d’anticipo da Sinner, per poi rimontare e alzare il trofeo. Momento importante è stato l’urlo di Sinner nel terzo set sul 4-4: “È stato un momento di depressione, ci sono situazioni in una partita in cui non puoi fare certe cose. Sono momenti in cui non ti senti forte mentalmente, percepisci dolore, stanchezza e confusione. Ma quando reagiamo, tutti questi sentimenti svaniscono. Di solito esplode nel quinto set, tutti pensano che a questo punto la cosa più importante sia la fisicità, ma quando due giocatori arrivano al quinto set e vedi i chilometri che hanno percorso, forse non ci sono solo 50-70 metri di differenza. Non è niente, Le partite in questo momento si vincono di testa, “Lì dimostriamo chi è il più forte”

Paolo Vecoli

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