La collezione haute couture di Dior
Maria Grazia Chiuri concepito IL guardaroba haute couture perfetto per la vita di tutti i giorni. Se nel luglio 2023 la casa parigina si era interessata alla figura mitica della dea, per questo nuovo Settimana della moda alta modail direttore artistico delle collezioni donna Dior dal 2017 esplora il concetto poetico di “aura” di un’opera d’arte attraverso la sua singolarità, il suo “aspetto unico”, sulla scia della definizione del filosofo tedesco Walter Benjamin (L’Opera d’Arte al momento della sua riproducibilità tecnica1935).
Titolo Grande auraQuesto Sfilata Haute Couture primavera-estate 2024, apparentemente semplice, è in realtà un vero e proprio inno all’esperienza unica della casa, dimostrata silhouette dopo silhouette. Preservando ancora una volta la stravaganza che l’alta moda può evocare, il designer italiano si concentra sul lavoro sui materiali, sui ricami e sui tagli precisi.
Tra i cinquanta look, disponibili in una palette di colori tenui, due set si distinguono in particolare per la loro tecnica, composti da una camicetta di organza ricamata con strisce di perline di jet e pantaloni di lana grigia, oltre a un top di tulle abbinato a drappeggi asimmetrici. gonna, tutta interamente ricamata.
Il designer ovviamente non ha trascurato di reinventare gli archivi della casa, come Completo giacca da bar disponibile questa stagione con cut-out all’altezza del petto, può essere indossato con una gonna a pieghe in lana fil-a-fil grigia, e rivisita anche il famoso abito molto strutturato chiamato La cicalaimmaginato per la prima volta da Christian Dior per la collezione autunno-inverno 1952.
L’arredamento della sfilata primavera-estate 2024
Ogni sfilata Dior è una parentesi poetica e artistica. Per anni, Maria Grazia Chiuri rende i luoghi delle sue sfilate vere e proprie gallerie dove le artiste invitate esprimono la loro padronanza. Ricordiamo in particolare la sublime composizione pittorica dell’ Marta Roberti (sfilata haute couture autunno-inverno 2023-2024) rendendo omaggio alle dee e alle forze divine che governano l’universo.
Per questa nuova stagione, il designer si avvale dei servizi dell’artista visivo, scrittore e viaggiatore italiano. Isabelle Ducrot. Alle pareti, 23 abiti e cappotti oversize dipinti su fondo bianco, attorno ai quali una composizione di fasce nere irregolari evidenzia le tecniche di cucitura di ordito e trama.
“ Ricordo la prima volta che vidi gli abiti cerimoniali dei sultani dell’Impero Ottomano esposti al Museo del Palazzo Topkapi di Istanbul. Rimasi profondamente colpito dalle loro dimensioni, erano sproporzionate e rivelavano la sovrana indifferenza dei sarti di corte: non avevano infatti tenuto conto della normale anatomia dell’essere umano.» dichiara l’artista in un comunicato.
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