La musica italiana simbolo di un’estate Dolce Vita

Una playlist estiva che profuma di musica italiana. Da Zucchero a Domenico Modugno, ecco le hit italiane “Dolce Vita”, per sentirsi in vacanza in Italia.

1. Sapore di sale – Gino Paoli (1964)

Per una canzone che ricorda una vacanza al mare in Sicilia, Sapore di Sale è il candidato perfetto. Questa canzone ha proiettato Gino Paoli al rango di cantante popolare in Italia sin dalla sua uscita nel 1964. Scritta in Sicilia, a Capo d’Orlando, la canzone rimane profondamente ancorata nella cultura popolare come simbolo stesso della Dolce Vita. Dal cinema, con il film 5×2 di François Ozon, alla pubblicità, con Pénélope Cruz, per la compagnia di crociere Costa, tutti si sono ispirati Sapore di Saleanche il grande Ennio Morricone, che lo ha arrangiato lui stesso.

https://www.youtube.com/watch?v=R76Abv8-Mbc

https://www.youtube.com/watch?v=R76Abv8-Mbc

2. Baila Morena – Zucchero (2001)

Come non parlare di questo successo del rocker-coroner italiano Zucchero. In Francia, il grande pubblico lo assimila alle vacanze estive, soprattutto dopo il film Les Bronzés 3, che ha permesso al singolo di raggiungere il primo posto nelle vendite in Francia nel 2006, oltre ad acquisire un disco d’oro. . In precedenza, questo titolo della cantante, oggi 64enne, era entrato anche nella top 1 delle classifiche di Spagna e Italia, prima di conquistare la scena internazionale con una versione ri-registrata in spagnolo con un gruppo messicano nel 2004 Baila Morena, ovvero la incarnazione della moda senza tempo.

https://www.youtube.com/watch?v=RFaatpzqll0

3. Nel blu dipinto di blu – Domenico Modugno (1958)

Con questa hit scritta nel 1958 ed eseguita da Domenico Modugno, prende forma l’esaltazione dello stile di vita “italiano”. Nell’immaginario collettivo questa musica rimanda ad un intero paesaggio, sulle coste della penisola, all’arte dell’ozio e del riposo. È anche l’incarnazione stessa della cultura italiana all’estero.
Il track record di Nel blu dipinto di blu è incredibile: dopo aver conquistato la scena italiana fin dalla sua uscita vincendo il festival di San Remo, la canzone si è affermata in Europa con un terzo posto all’Eurovision. Ma il successo non si ferma qui e valica l’Atlantico. La canzone è l’unica canzone non in lingua inglese a trionfare ai Grammy nel 1959 (registrazione e canzone dell’anno). Si è inoltre classificato al primo posto nella Billboard Hot 100 per 5 settimane, è stato votato singolo dell’anno ed è stato interpretato, tra gli altri, da Dalida, Sinatra, Barry White, Bowie e Pavarotti.

https://www.youtube.com/watch?v=t4IjJav7xbg

4. Ma quale idea – Pino d’Angio (1981)

Questo primo rap-funky europeo ricorderà sicuramente ad alcuni i loro giorni in discoteca. My quale idea di Pino d’Angio esce nel 1981 e raggiunge direttamente la fama in tutte le discoteche d’Europa, ma soprattutto in Francia e Italia. Con 2,5 milioni di vendite e il primo posto nelle classifiche di Belgio, Francia, Italia, Regno Unito, ma anche Argentina, la canzone ha avuto un profondo impatto sugli anni ’80.
Il suo ritmo da discoteca e la sua linea di basso sono ideali per le serate estive, e la hit farà ballare più di un turista fino alla fine della notte.

https://www.youtube.com/watch?v=hg9gvz5n614

5. Immensità – Andrea Laszlo De Simone (2020)

Per concludere in chiave più calma e fresca, ecco la scoperta di quest’anno 2020. Immensità è infatti il ​​nome dell’EP del cantante 34enne torinese Andrea Laszlo De Simone. Questo artista, una sorta di mix tra un moderno Frank Zappa e un italiano Sébastien Tellier, mescola pop e lirismo quasi ammaliante nei suoi quattro nuovi titoli. Un’atmosfera anni ’60/’70, con un tocco di modernità, che vi farà inevitabilmente venir voglia di poltrire sulla vostra sdraio tutto il giorno fino a sera.

https://www.youtube.com/watch?v=ZhjvC-w8dso

Elma Violante

Difensore della musica freelance. Pioniere del cibo. Premiato evangelista zombi. Analista.

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