Kostis Maraveyas: “Ho vissuto il razzismo in Italia da greco, per loro eravamo un problema”

IL Kostis Maraveyas in una recente intervista rilasciata, ha menzionato, tra le altre cose, razzismo in cui viveva Italia.

Più precisamente nel periodo in cui studiava a Italia ha commentato “Andiamo Danae!”.: “Essendo greci che andavano a studiare in Italia, per loro eravamo un problema, era molto strano vederci fare la fila per il permesso di soggiorno. Ricordo che al supermercato, la prima volta che ho parlato un italiano stentato e una signora mi ha detto “vai a casa”, ho vissuto per la prima volta un episodio di razzismo. Fin da quando ero molto giovane, avevo un debole per i colori accesi e colorati, ho delle magliette che compravo quando avevo 16 o 17 anni in Italia, e io’. Mi vergogno di loro.”

“Forgotten Adulthood” è intrinsecamente una canzone ottimista, poiché siamo ancora qui con coloro che amiamo, vivi e vegeti, ma con un’atmosfera nostalgica. L’album in uscita alla fine di marzo avrà un grande cambiamento rispetto al mio sound precedente. Ho digitalizzato io stesso il materiale video musicale, ho ricordato le situazioni e i momenti, ho pianto vedendo persone che non avevo più nella mia vita. Ho visto un’innocenza e uno slancio di giovinezza che non ho più, non mi sono riconosciuta.”


Riguardo ai suoi genitori, Mr. Kostis Maraveyas Egli ha detto: “Posso fermare il tempo e te che amo e ammiro in modo da poterti avere e vivere insieme il più a lungo possibile? Lo desideriamo tutti. Mio padre è proprietario di una dalique e sono stato più volte a Igoumenitsa con uno dei suoi autisti , che si sentiva in imbarazzo perché ero un passeggero. Mia madre era un’insegnante e traduttrice di inglese ed erano innamorati di papà fin dai tempi della scuola, lui aveva 19 anni e lei 16.”

Per quanto riguarda la sua infanzia, il sig. Kostis Maraveyas dichiarato: “La campagna greca non era al passo con il resto del mondo, non c’era Internet e io ero bambino ad Agrinio, studiavo francese e pianoforte. C’era la sensazione pervasiva che i ragazzi non andassero al pianoforte, Avevo anche i capelli lunghi e non era facile, c’erano momenti in cui non mi divertivo. Da giovane è molto difficile sentire i commenti, e per strada sentivo i commenti, andavo alla scuola di tutoraggio e. Sentivo delle cose, mi tappavo le orecchie, mettevo Doors e Jim Morrison nel lettore e mi divertivo. “Scrivevo poesie e sognavo che un giorno sarei stato Jim Morrison”.

Finalmente per lei Tonia SotiropoulouIL Kostis Maraveyas Egli ha detto: “Faccio scherzi soprattutto quando c’è troppo silenzio perché ci sia vibrazione, la mia compagna è contenta degli scherzi anche se mi dice: “ehi Kostis, ancora Tonya ha il senso dell’umorismo, ma io disegno le cose Non posso dirlo, ed è così che nascono le situazioni imbarazzanti. Non ero un tipo socievole e le ragazze che mi interessavano in genere preferivano altri ragazzi. La donna della mia vita è ovviamente mia moglie, mia madre è la persona della mia vita, colei che mi ha dato il dono della vita. Dal primo momento che abbiamo incontrato Tonia, abbiamo iniziato a viaggiare, “hai soldi adesso?”, “Io ho soldi adesso!”, “andiamo a mangiare!”.

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Mariano Conti

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