Vittima di insulti razzisti, martedì sera, durante l’andata di Coppa Italia tra Juventus Torino e Inter (1-1), Romelu Lukaku è stato espulso dall’arbitro per la sua esultanza.
Nuovo scandalo oltralpe. La semifinale d’andata di Coppa Italia, martedì sera, tra Juventus Torino e Inter (1-1), è stata segnata da insulti razzisti dagli spalti dell’Allianz Stadium. E stavano prendendo di mira Romelu Lukaku. All’ingresso in campo, a 20 minuti dal fischio finale, l’attaccante belga è stato in particolare oggetto delle grida di scimmia dei tifosi del Torino, come testimoniano diversi video circolati sui social.
L’ex giocatore del Chelsea è stato vittima di queste tristi azioni quando ha pareggiato su rigore nei tempi di recupero e festeggiato, come al solito, con la mano destra sulla fronte e l’indice della mano sinistra sulla bocca. Un modo di festeggiare che non è piaciuto all’arbitro, che gli ha mandato un secondo cartellino giallo sinonimo di espulsione.
Questa decisione ha scatenato una colluttazione sul prato tra i giocatori delle due squadre. Ci sono voluti diversi minuti per riportare la calma e consentire al gioco di riprendere solo per pochi secondi. Ma al fischio finale scoppiano nuovi incidenti che provocano le espulsioni di Juan Cuadrado (Juventus) e del portiere Samir Handanovic. E questo caso ha generato molte reazioni. A cominciare dal boss della società agente Roc Nations Sports, che rappresenta il nazionale belga.
“I commenti razzisti nei confronti di Romelu Lukaku da parte dei tifosi della Juventus sono al di là di spregevole e non possono essere accettati”, ha postato Michael Yormak su Twitter. “Prima, durante e dopo il rigore, è stato vittima di insulti razzisti ostili e disgustosi. Ha festeggiato nello stesso modo in cui aveva festeggiato i gol prima. Romelu merita le scuse della Juventus (…). Le autorità italiane devono sfruttare questa opportunità per combattere il razzismo, piuttosto che punire la vittima”, ha aggiunto.
Da parte sua, la Lega italiana ha chiesto di “togliere i razzisti dagli stadi”. “Pochi personaggi presenti sugli spalti non possono guastare lo spettacolo del calcio e non rappresentano le idee di tutti i tifosi e gli appassionati presenti allo stadio”, ha lamentato l’ente, assicurando che le società “potranno individuare i colpevoli, esclusi loro alla vita dei loro stadi”.
Romelu Lukaku ha anche ricevuto il sostegno della squadra belga, che ha pubblicato il proprio account Twitter “No al razzismo” con una foto del proprio attaccante che festeggia un gol per i Red Devils con la stessa celebrazione.