Molte città italiane nel bel mezzo di un’ondata di caldo hanno annunciato misure per limitare il consumo di acqua
Il sindaco di una città italiana vieta ai parrucchieri e ai barbieri di lavare i capelli dei propri clienti due volte con lo shampoo nel tentativo di risparmiare acqua, durante una delle siccità più gravi degli ultimi decenni.
Carlo Gubellini, sindaco di Castenaso, vicino Bologna, in Emilia-Romagna, ha detto: migliaia di litri di acqua vengono sprecati ogni giorno a causa del doppio lavaggio, che molti parrucchieri considerano benefico e quindi… doppio risciacquo.
Sarebbe l’unico sindaco in Italia ad adottare una misura del genere, che prevede controlli e multe fino a 500 euro per i saloni di bellezza che infrangono la regola, mentre l’Italia combatte la siccità durante un’ondata di caldo grave e prolungata.
Il Castenaso, che ha una popolazione di 16.000 abitanti, dispone di 10 parrucchieri e parrucchieri. «Se moltiplichiamo la quantità di acqua utilizzata da ciascun cliente, parliamo di migliaia di litri al giorno», ha detto il sindaco al Corriere della Sera.
“Castenaso è piccola: immaginate cosa significa in termini di consumo di acqua nelle grandi città. Sabato abbiamo emesso l’ordinanza, domenica e lunedì i parrucchieri saranno chiusi, per dare loro abbastanza tempo per adattarsi“.
Un manuale che accompagna le linee guida per l’attuazione della misura afferma che da un rubinetto aperto escono 13 litri di acqua al minuto ti servono almeno 20 litri per lavarti i capelli due volte.
Il sindaco ha detto che la norma, che sarà in vigore fino alla fine di settembre, ha ricevuto una risposta positiva. “Il feedback è stato positivo”, ha detto. “Questo decreto non ha lo scopo di opprimere, ma di dare potere ai cittadini”. Tuttavia, quando i parrucchieri di Castenaso hanno riaperto martedì mattina, alcuni non sono rimasti colpiti.
“Sembra un po’ ridicolo.” ha detto Katia, che lavora presso i saloni di parrucchieri Nuova Equipe. “È difficile non poter lavare e risciacquare i capelli due volte perché alcuni prodotti che utilizziamo lo richiedono e alcuni tipi di capelli, soprattutto se i capelli del cliente sono piuttosto sporchi.”
Gubellini ha detto di sperare di poter modificare la misura prima della sua scadenza, ma ha sottolineato che la situazione è “davvero preoccupante”. “L’Emilia Romaina ne ha abbastanza riserve idriche necessarie per i terreni agricoli fino al 29 giugnoe dopo luglio le cose potrebbero peggiorare notevolmente”, ha detto.
Anche i sindaci di altre città italiane hanno imposto restrizioni sull’acqua, anche a Milano, dove le fontane pubbliche sono chiuse. Le regioni settentrionali dell’Italia sono quelle che soffrono maggiormente la prolungata siccità sul fiume più grande d’Italia, il Po, dopo leggere piogge e nevicate quest’inverno.
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