Aboubakar Soumahoro, il primo deputato italiano di colore, è entrato in Parlamento giovedì 13 ottobre indossando un paio di stivali di gomma per rendere omaggio ai lavoratori agricoli stranieri giunti in Italia.
Un’entrata notevole. Aboubakar Soumahoro, il primo deputato nero eletto lo scorso settembre e dell’alleanza Verdi-Sinistra, si è presentato giovedì al Parlamento italiano con ai piedi un paio di stivali di gomma per rendere omaggio ai lavoratori agricoli africani.
“Portiamo in Parlamento questi stivali, gli stessi che hanno calcato il fango della miseria. Indossiamo gli stivali della lotta a Palazzo per rappresentare le sofferenze, i desideri, le speranze. Per chi è sfruttato e per chi ha fame. Con i piedi saldi nella realtà”, ha detto il prescelto su Twitter giovedì per spiegare la sua scelta di abito.
Percorsi di vita da rifugiato spesso complicati che riecheggiano i suoi. Di origine ivoriana, Aboubakar Soumahoro è arrivato in Italia a 19 anni dopo aver fatto il lustrascarpe in Costa d’Avorio.
Se questo deputato, oggi 42enne, un tempo era un senzatetto, ha potuto trovare lavoro nei cantieri, diventando sindacalista.
Parlando francese, italiano e bambara, ha rapidamente utilizzato le sue conoscenze per difendere le condizioni di lavoro dei braccianti agricoli migranti, facendosi strada in politica.
portare la voce delle minoranze
Fervente difensore delle minoranze, intende ora condurre una lotta legislativa contro lo sfruttamento del lavoro e la discriminazione, in un’Italia dove l’alleanza di destra guidata da Giorgia Meloni, a capo di un partito a volte definito post-fascista, ha vinto gli ultimi elezioni legislative.
“L’Italia non è un Paese razzista, ma c’è il fenomeno del razzismo” ha indicato in questo contesto il neoeletto deputato su franceinfo nel giorno della sua elezione. Per lui “non importa se sei bianco, nero, rosso, omosessuale, lesbica, musulmano, cristiano, non credente”.
Del resto, se l’elezione di Aboubakar Soumahoro, come primo deputato maschio e nero, è simbolica, lo aveva preceduto un eletto di origine africana. Cécile Kyenge Kashetu è stata così la prima donna di colore a entrare nel Parlamento italiano nel 2013, sotto la bandiera del Partito Democratico (PD).
Attivista contro il razzismo, l’omofobia e la violenza di genere, era stata vittima di numerosi insulti razzisti da parte del partito leghista.