Iran convoca ambasciatore italiano per denunciare ‘interventismo’

L’Iran ha convocato giovedì l’ambasciatore italiano, come aveva fatto due giorni prima Roma per criticare la risposta di Teheran alle proteste scatenate dalla morte in custodia di Mahsa Amini.

La 22enne curda iraniana è morta il 16 settembre dopo essere stata arrestata a Teheran dalla “polizia dei vizi” per una presunta violazione del rigido codice di abbigliamento femminile del Paese.

Funzionari iraniani affermano che centinaia di persone sono state uccise, compresi membri delle forze di sicurezza, e migliaia arrestate nelle proteste che sono seguite.

Il ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato in una dichiarazione rilasciata giovedì sera di aver convocato Giuseppe Perrone per protestare “contro le continue dichiarazioni e azioni interventiste di alcuni funzionari italiani negli affari interni” dell’Iran.

“Approcci selettivi e doppi standard ai diritti umani sono totalmente inaccettabili e respinti dalla Repubblica islamica dell’Iran”, ha aggiunto.

Dall’inizio delle proteste, l’Iran ha convocato più di una dozzina di ambasciatori dai paesi occidentali, tra cui Gran Bretagna, Francia e Germania.

Martedì l’Italia aveva convocato l’ambasciatore iraniano per protestare contro la risposta “inaccettabile” delle forze di sicurezza iraniane ai manifestanti.

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani in precedenza aveva definito la situazione in Iran una “vergogna inaccettabile”, affermando che Roma aveva adottato una “linea dura” in difesa delle donne.

Le autorità iraniane accusano soprattutto il suo nemico giurato, gli Stati Uniti, ma anche alcuni Paesi europei di fomentare quelle che chiamano “rivolte”.

Elma Violante

Difensore della musica freelance. Pioniere del cibo. Premiato evangelista zombi. Analista.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *