In Spagna la decadenza di Dani Alves – Liberation

Violenza sessualeAstuccio

Il calciatore più vincente della storia, il brasiliano, ex Barça e PSG, è in custodia cautelare nei pressi del Barcellona dopo l’accusa di stupro in discoteca mossagli da una giovane donna.

La cittadina di Sant Esteve Sesrovires, a una quarantina di chilometri da Barcellona, ​​è uscita dall’anonimato grazie alla copertura mediatica del suo cittadino più famoso, la cantante Rosalia. Da una settimana il comune attira l’attenzione dei media anche per un altro motivo: il centro di detenzione Brians 2, che vi si trova, ospita il calciatore brasiliano Dani Alves. Il nazionale brasiliano (ha giocato due partite agli ultimi Mondiali in Qatar, contro Camerun e Corea del Sud), è in custodia cautelare per “presunto reato di violenza sessuale”, un titolo che, nel codice penale spagnolo, comprende lo stupro.

Con 43 titoli vinti in carriera, con le maglie di Sevilla FC, FC Barcelona, ​​Paris Saint Germain o Juventus di Torino, Dani Alves ha, a 39 anni, il record più bello della storia del calcio: tre Champions League, due Coppe UEFA, sei titoli di campione spagnolo, un titolo nazionale in Francia e un altro in Italia, una medaglia d’oro alle Olimpiadi del 2020 in Giappone… L’unica cosa che manca alla sua finestra è il trofeo di campione del mondo.

La discoteca del jet set

Di ritorno dal Qatar, dove è diventato il brasiliano più anziano ad aver partecipato a un Mondiale, Alves ha trascorso qualche giorno a Barcellona, ​​dove ha ancora tanti legami. Nella notte tra il 30 e il 31 dicembre si è recato con un suo parente, cuoco messicano, al Sutton, discoteca della capitale catalana frequentata dal jet-set. Il 10 gennaio, quando era già entrato a far parte del suo attuale club, i Pumas dell’Unam in Messico, un tribunale spagnolo ha annunciato l’apertura di un’inchiesta per violenza sessuale, dopo la presentazione di una denuncia da parte di una giovane donna. otto giorni prima.

L’ex numero 15 del Barça torna in Spagna per rispondere alla citazione del giudice e nega i fatti di cui è accusato. Invoca il sesso consensuale, ma la sua versione di come si è svolta la serata è confusa. Venerdì scorso il giudice ha deciso la sua collocazione in custodia cautelare senza possibilità di rilascio su cauzione. Il rischio è davvero alto che lasci il Paese per sfuggire al processo. Dopo aver appreso della sua prigionia, il suo club messicano ha risolto il suo contratto che sarebbe scaduto a giugno.

Il racconto fornito dagli ex dipendenti della discoteca sui media catalani fa luce sul contesto di queste serate in cui le celebrità dello sport, della musica o dei social media a volte pagano diverse migliaia di euro per una bottiglia di alcol. I VIP che festeggiano nella loro area riservata chiedono allo staff di trovare ragazze per loro. I camerieri scelgono persone giovani e carine dalla stanza e fanno sapere loro che sono invitate nella zona privilegiata. Come rifiutare?

Mano sul cavallo

Secondo la denunciante, 23 anni, e le sue due compagne, una volta seduti accanto all’atleta, quest’ultimo ha iniziato a giocherellare con loro, da cui si sono difesi. Imperterrito, Dani Alves avrebbe poi preso la mano di una delle donne per mettergliela sull’inguine. Nuova reazione negativa, ma il calciatore la ignora. Poco dopo riesce a mettere all’angolo una delle tre donne in un angusto bagno ea chiudere a chiave la porta.

La vittima, sempre secondo la sua testimonianza, cerca di uscire e riceve una raffica di colpi che lo scaraventano a terra. Le lesioni al ginocchio saranno annotate dal referto medico. Dopo aver tentato invano di imporle del sesso orale, il giocatore avrebbe violentato la giovane usando la sua forza fisica. Poi gli avrebbe ordinato di aspettare che fosse uscito dalla discoteca prima di uscire a sua volta.

La vittima avrebbe poi raccontato il suo martirio agli amici e avvertito il personale che attiva il protocollo contro la violenza sessista in vigore nei luoghi di spettacolo notturno: subito allertati i Mossos d’Esquadra (la polizia regionale). Secondo il giudice che ha ascoltato entrambe le parti prima di decidere sull’incarcerazione, le spiegazioni di Dani Alves erano confuse e contraddittorie, mentre il racconto della vittima, che non variava, è supportato da visite mediche.

Difeso da “Harry Potter”

Nella prigione di Brian, l’imputato è stato rinchiuso in una cella occupata da un collega brasiliano, anch’egli accusato di reato sessuale. L’ex internazionale ha cambiato avvocato questa settimana e ha assunto una celebrità del bar, Cristobal Martell, soprannominato “Harry Potter” per i suoi presunti poteri magici al momento di difendere i suoi clienti. Tra cui Lionel Messi, di cui ha perorato la causa di fronte alle accuse del fisco spagnolo, o l’FC Barcelona, ​​nel suo conflitto finanziario con Neymar Jr. L’avvocato desidera approfondire il dossier prima, la prossima settimana, di presentare una richiesta di libertà condizionale.

Le battute d’arresto del difensore hanno un ampio impatto in Spagna ma anche nel suo paese. L’avvocato dell’attore, Ester García López, ha così dichiarato una lunga intervista al sito brasiliano UOL, dove afferma che il suo cliente ha rifiutato un accordo finanziario.

Fuori dal campo, Alves aveva forgiato un’immagine di impegno antirazzista. Nel 2014, con la maglia del Barcellona, ​​aveva ricevuto una banana in testa mentre prendeva un calcio d’angolo sul campo del Villarreal. Lui aveva dirottato questo comportamento razzista sbucciando e mangiando il frutto, un gesto che aveva fatto il giro del mondo. Nel 2019, ha affrontato il presidente Jair Bolsonaro sui social network per le sue osservazioni omofobe e misogine. Ma alla fine gli ha dato il suo sostegno durante le elezioni presidenziali del 2022.

Mercoledì, un uomo che era appena uscito dal carcere di Brians 2 dopo aver scontato una pena detentiva di quattordici anni ha mostrato alle telecamere del canale spagnolo Telecinco il suo regalo d’addio: una maglia sbiadita dell’FC Barcelona, ​​ma ornata dalla dedica “Affettuoso abbraccio”, con una faccia sorridente e la firma di Dani Alves.

Elma Violante

Difensore della musica freelance. Pioniere del cibo. Premiato evangelista zombi. Analista.

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