L’ex calciatore e allenatore serbo Siniša Mihajlovič è morto all’età di 53 anni.
Il nativo di Vukovar, che ha lavorato principalmente in Italia come giocatore e allenatore e ha recentemente allenato il Bologna, ha combattuto la leucemia per più di tre anni. La sua famiglia ha annunciato la sua morte.
“Hai lottato come un leone in campo e nella vita. Sei stato e sarai sempre un vincitore”, ha reso omaggio a Mihajlovic su Twitter dal premier italiano Giorgia Meloni, unendosi al flusso di reazioni di cordoglio dal mondo del calcio. calcio.
“La Serie A è profondamente colpita dalla scomparsa di Sniš Mihajlović. La sua classe di calciatore e allenatore, la sua forza e la sua umanità sono sempre state un modello, dopo di lui ci sarà un vuoto insostituibile nel calcio italiano e mondiale”. hanno detto i rappresentanti. del campionato italiano ha detto in un comunicato.
Mihajlovic ha annunciato di essere affetto da leucemia acuta nel luglio 2019. Dopo la chemioterapia, in autunno si è sottoposto a un trapianto di midollo osseo e la malattia sembrava essere in remissione. Tuttavia, a marzo di quest’anno i problemi sono tornati e l’ex difensore ha dovuto iniziare un altro ciclo di cure. Pochi giorni fa le sue condizioni sono peggiorate al punto da doverlo ricoverare ed è morto oggi in un ospedale di Roma.
“Addio capo, sarai per sempre nei nostri cuori”, ha twittato Bologna. “Il paradiso ha vinto un’altra leggenda. Ci mancherai molto”, ha scritto il Milan. Anche altri club per cui ha lavorato, come Fiorentina e FC Torino, si sono uniti con un messaggio di cordoglio.
L’ex giocatore della nazionale jugoslava gioca in Italia dal 1992, quando fu trasferito dal Crvená zvezda Belgrado, con cui ha festeggiato un trionfo in PMEZ, all’AS Roma. Ha vestito gradualmente la maglia della Sampdoria, del Genoa, della Lazio, con cui ha vinto lo scudetto nel 2000, e dell’Inter.
Lo specialista dei calci di punizione ha iniziato a lavorare come allenatore nel 2008 a Bologna, dove ha concluso la sua carriera dopo altri impegni con il club italiano e con la nazionale serba. Ha preso in mano la squadra per la seconda volta a gennaio 2019, a settembre si è ritrovato in panchina.