Nel giugno 1977, il regista italiano Roberto Rossellini si è inchinato. Dieci anni dopo “Les Nuits magnetics” gli ha reso omaggio con un programma di archivi, testimonianze e analisi. Al microfono di Laure Adler, il critico cinematografico Michel Boujut e il produttore Daniel Toscan du Plantier discutono dei suoi film, della sua vita, dei suoi insuccessi con gli studios e Hollywood. Dieci anni dopo la sua morte, il regista faceva notizia. I suoi film Viaggio in Italia, girato nel 1954 e Stomboli, girati nel 1949, furono trasmessi in televisione, entrambi illuminati dalla presenza dell’attrice Ingrid Bergman. Erano appena stati pubblicati due libri, Frammenti di un’autobiografiascritto da Rossellini poco prima della sua morte, e un numero speciale di Cinema d’avanguardia con il montaggio di questo film importante per la storia del cinema, Viaggio in Italia.
“Viaggio in Italia” di Roberto Rossellini è un manifesto della modernità
Michel Boujut sostiene che il cinema di Wim Wenders e quello di Jean-Luc Godard viene direttamente dal film Viaggio in Italia che Rossellini girò nel 1954. Evoca la magnifica figura centrale della moglie di Rossellini, Ingrid Bergmann. “Ciò che mette nei suoi film è lui, è la sua carne, il suo amore, anche il suo odio… tutto ciò che è passato attraverso di lui gli ha fatto battere il cuore” lui spiega. Daniel Toscan du Plantier, dal canto suo, ricorda l’incontro con Rossellini nel 1974, e con lui tutta una sezione del cinema italiano : “Da quel giorno fino alla sua morte nel 1977, ci siamo visti tutti i giorni […] È il padre che volevo avere.”
Roberto Rossellini: “La New Wave si è liberata dal lato maniacale del cinema per farlo più liberamente”
Grazie ad un archivio ascoltiamo la voce di Roberto Rossellini che descrive il suo rapporto con il pubblico e con gli studi: “Personalmente credo che non esista un gusto del pubblico. C’è un gusto del pubblico che è stato costruito attentamente. Credo che ci siano altre persone che hanno il sogno di cambiare questo gusto. Dobbiamo ricordare cosa era il cinema nel 1940 o nel 1945. era una cerimonia, un rito, che celebravamo in un “tempio”, uno studio (…) Dovevamo restare bloccati lì Quello che dovevamo fare era inventare un sistema affinché chiunque avesse qualcosa nelle viscere da dire poteva dirlo senza esserne vittima. Abbiamo iniziato lasciando gli studi per andare sui set veri. Abbiamo dovuto inventare come attaccare le lampade al soffitto, abbiamo dovuto inventare cose che ci rendessero liberi.”
- Produzione: Laure Adler
- Regia: Jean Couturier
- Notti Magnetiche – Gente… tutta uguale: Roberto Rossellini (1a trasmissione: 17/06/1987)
- Edizione web: documentazione di Radio France
- Archivio Ina – Radio Francia
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