La nuova presidente italiana, Giorgia Meloni, si presenta italiana, cristiana e mamma. Il fatto che utilizzi la maternità come strumento politico non è un caso isolato. Dall’unificazione nazionale italiana, la figura materna è stata utilizzata come simbolo di unità di una nazione fraterna.
L’Italia ha un nuovo Presidente del Consiglio. La prima donna della storia. Un primo, un vento nuovo. E allo stesso tempo: vecchie, vecchie parole che ricordano tempi bui. “Dio, patria, famiglia”, una frase dei tempi di Mussolini, era uno dei suoi slogan elettorali. Sebbene lei e il suo partito (che ha le sue radici nel fascismo) cerchino di addolcire la loro immagine, il i riferimenti al fascismo ci sono ancora. Ad esempio, il logo del partito si riferisce alla tomba di Mussolini ei suoi membri di spicco sono esplicitamente fascisti. Eppure è anche diversa dai politici che l’hanno preceduta. È una donna, di un quartiere povero di Roma, cresciuta in alto. Sto ovviamente parlando di Giorgia Meloni.
Giorgia Meloni
“Sono Giorgia, sono mamma, sono italiana, sono cristiana, non me lo puoi togliere. Non puoi portarmelo via”.
Le parole della Meloni non mentire a riguardo. Denuncia il movimento LBGTQ+, che vorrebbe toglierle l’identità. Si presenta come la custode degli italiani, che vogliono conservare un’identità tradizionale. Mentre lei rally gli spettatori mostrano immagini di Maria e Gesù, affermando la loro cultura cristiana. Vi proteggerò da tutte le minacce esterne, sembra promettere, e vi renderò nuovamente orgogliosi di ciò che siete: italiani cristiani. Sono (tua?) madre, credimi.
La figura materna italiana
Il fatto che la Meloni si presenti come madre non è un caso isolato. La figura materna italiana ha una lunga storia. In La madre (2005) Marina D’Amelia descrive la storia di quella che Eric J. Hobsbawm chiama una “tradizione inventata”. L’idea che esista una specifica madre italiana con determinate caratteristiche è stata creata come una sorta di mito. Negli anni ’50 fu coniato il termine “mammismo” (mammismo) o “maternalismo” (maternalismo) per criticare l’enorme dipendenza dei figli italiani dalle loro madri. Potremmo vedere in esso una sorta di controparte del paternalismo, o una forma di non voler crescere (vedi anche: l’effetto Pinocchio). Il figlio a carico vive in intima simbiosi con la madre meticcia tipicamente italiana. Una madre che dedica la sua vita alla prole maschile.
Simbolo dell’unificazione nazionale
La figura materna come simbolo di unificazione nazionale – sia simbolicamente che sotto forma di legame di sangue, come la fratellanza che vediamo anche nel nome “Fratelli d’Italia” – è presente da secoli. Da Risorgimento, il movimento che ha cercato l’unità d’Italia nel XIX secolo, la madre è una figura di spicco. Una delle madri più famose di questo periodo fu Maria Giacinta Drago (1774-1852), la madre dell’intellettuale Giuseppe Mazzini (1805-1872).
Anche dopo l’unificazione, soprattutto dopo la prima guerra mondiale e durante il fascismo, la sua maternità fu lodata. Lo storico conservatore Alessandro Luzio e il filosofo del partito fascista Giovanni Gentile pubblicarono nel 1919 e nel 1923 Le lettere di Maria Drago a Mazzini [PDF]. Senza il sostegno di questa madre, come dimostrano le lettere, l’Italia non ci sarebbe mai stata. Era, nelle parole di Luzio, una “leonessa superba”, una magnifica leonessa. Si dedicò con religiosa devozione alla riuscita del progetto del figlio, l’Unità d’Italia. Tutte le donne italiane dovrebbero seguire il suo esempio. Le sue idee politiche erano altrimenti irrilevanti, secondo Gentile [PDF].
La domanda madre
Maria-Antonietta Macciocchi è stata una delle prime a descrivere nel 1976 come l’atteggiamento fascista nei confronti delle donne si concentrasse solo sul numero di figli che produceva. “La questione madre” è un dibattito di attualità anche in Italia oggi. Molte autrici più o meno femministe si chiedono come siano legate maternità e femminilità. Anche tu sei una donna a tutti gli effetti se non vuoi diventare madre? Si può essere femminista e madre allo stesso tempo? La politica familiare della Meloni mira a rendere attraente la maternità (leggi: prevenire gli aborti; leggi: “pro-vita”). Molti vedono la legge sull’aborto introdotta nel 1979 come seriamente minacciata e temono il ritorno degli aborti illegali.
Di fronte all’immagine della donna confidenziale custode della sfera privata, una figura materna può sembrare meno minacciosa di un politico. Secondo alcuni, come hillary clinton suggerito in un’intervista, avere un Presidente del Consiglio donna per definizione sembra una forma di cambiamento e progresso. Sembra quindi giudizioso da parte dei “Fratelli d’Italia” evidenziare una donna, una madre. Stilizzato, biondo e femminile, ma anche duro, feroce e uno dei ragazzi. Non le toglieremo l’identità cristiana-madre-italiana della Meloni, avverte. Le donne saranno madri.
Saskia Kroonenberg ha conseguito un dottorato in studi italiani ed è professore assistente alla Radboud University.
Foto: Giorgia Meloni con altri esponenti del governo di centrodestra, Quirinale.it, tramite Wikimedia Commons
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