Nonostante gli aggressivi aumenti dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea, l’inflazione in Germania sembra rimanere “ostinata”, battendo record dopo record e attestandosi addirittura al livello più alto degli ultimi sette decenni.
Tassi comparabili sono stati visti l’ultima volta all’inizio degli anni ’50
I prezzi al consumo nella più grande economia europea sono aumentati dell’11,6% rispetto all’anno precedente, superando di gran lunga tutte le stime di un sondaggio Bloomberg, la cui previsione media era del 10,9%. Tassi comparabili sono stati registrati l’ultima volta all’inizio degli anni ’50 nella Germania occidentale.
Allo stesso tempo, anche l’inflazione ha registrato un nuovo rialzo record in Italia nel mese che stiamo lasciando. Secondo i dati dell’Istat, a ottobre l’inflazione si è attestata all’11,9%, mentre su base mensile l’incremento è del 3,5%.
La percentuale più alta degli ultimi trentotto anni
Questa è la percentuale più alta degli ultimi trentotto anni. I generi alimentari, su base annua, sono aumentati del 13,1% ei beni energetici del 73,2%.
Secondo l’Associazione italiana consumatori Codacons, per ogni famiglia italiana gli incrementi arriveranno, in totale, a 3.655 euro. Per il solo settore alimentare, i costi aggiuntivi, per ogni famiglia, sono stimati in 752 euro. Secondo il presidente del Codacons Carlo Rienzi “la precisione costringerà anche gli italiani a limitare drasticamente la spesa natalizia, con enormi conseguenze negative per tutto il settore commerciale”.
In effetti, l’inflazione armonizzata (ovvero il modo in cui Eurostat misura l’inflazione per rendere le cifre comparabili tra i paesi dell’UE) in Italia è balzata al 12,8%, ben al di sopra di tutte le stime. Anche la Francia ha superato le attese, in rialzo del 7,1%. La Spagna è stato l’unico grande paese della zona euro a vedere allentarsi le pressioni sui prezzi. I dati del blocco delle 19 nazioni vengono rilasciati lunedì.
I dati rischiano di rafforzare la politica aggressiva della BCE, che ieri ha deciso di alzare i tassi di interesse di 75 punti base.
La Bundesbank vede la produzione tedesca contrarsi “in modo significativo” questo inverno e il presidente della BCE Christine Lagarde ha affermato che il Consiglio direttivo è consapevole del rischio di una recessione nell’eurozona allargata.
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