Italiani e francesi condividono lo stesso amore per il croissant mattutino. Ma la gola è ben diversa al di là delle Alpi.
Dovrei dire cioccolato o pane al cioccolato? Il dibattito sul nome di questa viennoiserie riaffiora regolarmente in Francia. Nel Italia, nel reparto pasticceria viennese, non si mangia né l’uno né l’altro, ma tanti croissant carini e paffuti, venduti in tutti i caffè del paese. chiamata cornetto al Sud, brioche Nord, pastain Emilia Romagna o, infine, brioche (con un r arrotolato) da persone eleganti, questa dolcezza è un alimento base per la colazione.
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Perché il colazione al bar è un rito al quale aderiamo ogni giorno con piacere, indipendentemente dal fatto che ci troviamo Siciliain Piemonte o in Roma. Nei giorni feriali si gusta in piedi, al bancone. Ma il francese in vacanza potrebbe sentirsi un po’ spintonato quando addenta il suo cornetto, scatenando una valanga di panna, marmellata, cioccolato e persino miele da tutte le parti. Ma cos’è questa mania che hanno gli italiani di farcire i croissant, anche ricoprendoli di glassa, zucchero a velo o piccole perle dolci e croccanti?
Una recente specialità francese
La leggenda della nascita della mezzaluna è tenace. Troverebbe la sua origine nella sede di Vienna dagli Ottomani, nel 1683. Gli invasori, che avevano progettato di compiere l’attacco in piena notte, furono impediti dai fornai, già svegli, che diedero l’allarme e misero in fuga l’esercito. Per celebrare l’occasione, hanno inventato il kipferl, una specie di panino a forma di mezzaluna, simbolo del nemico. Arrivata in Francia, la specialità diventata una pasticceria viennese si sarebbe trasformata in un croccante croissant, tutto di pasta sfoglia al burro. E il cornetto italiano? Nient’altro che la versione gourmet e ripiena di kipferlsbarcato nello stivale via Veneziache mantenne importanti relazioni commerciali con l’Austria.
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La storia è bella, ma rimane in gran parte una leggenda. Perché troviamo la traccia di kipferl dal XIII secolo in Europa orientale e il croissant, divenuto viennoiserie francese per eccellenza, non ha sempre avuto la stessa ricetta. La sua intronizzazione nella forma attuale intorno al 1950, dopo che i fornai sostituirono la brioche con la pasta sfoglia, è piuttosto recente. Il che dovrebbe aiutare ad accettare i capricci dei nostri vicini, che non si fanno scrupoli a variare le varianti della “nostra” specialità, più o meno dolci, imburrate e, soprattutto, farcite. E se l’idea ti scoraggia davvero, chiedi a cornetto (o una brioche, ecc. a seconda della regione) vuotovuoto.
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