Madrid, 6 settembre (EFE) weekend sul circuito “Marco Simoncelli” di Misano Adriatico e che sarà l’ultimo appuntamento prima di un lungo viaggio transoceanico con sette prove in nove settimane.
Il suo spettacolare incidente sul circuito di Barcellona/Catalogna gli ha procurato numerose contusioni ma nessuna frattura, cosa che gli ha permesso di tornare in Italia domenica con la sua squadra per recuperare il più velocemente possibile.
Per Bagnaia è molto importante disputare la gara italiana, innanzitutto perché è la gara di “casa”, ma anche per difendere i 50 punti di vantaggio che ha sul diretto rivale, lo spagnolo Jorge Martín (Ducati Desmosedici GP23), e contro l’imminenza di un viaggio transoceanico che non dovrebbe consentire errori.
Il leader del mondiale e campione del mondo in carica probabilmente non sarà al cento per cento fisicamente, ma almeno potrà difendere i suoi interessi nel miglior modo possibile.
Non sarà così per il suo compagno di squadra, Enea Bastianini, caduto alla prima curva del circuito Barcellona/Catalogna ed è stato operato al Policlinico di Modena per le fratture che gli impediranno di recarsi ai suoi appuntamenti. e Giappone.
Bastianini non sta affrontando la migliore stagione, visto che nel primo round stagionale in Portogallo si è rotto la scapola ed è rimasto fuori per diversi mesi, a cui si aggiunge ora questo nuovo infortunio, che costringerà il team Ducati a cercare un sostituto, probabilmente il suo collaudatore, l’italiana Michelle Pirro, fino al suo ritorno.
“Pecco” Bagnaia dovrà quindi cercare di ottenere il massimo dei punti possibili in tali circostanze contro alcuni rivali, i piloti ufficiali Aprilia, gli spagnoli Aleix Espargaró e Maverick Viñales, sempre più colti ed efficienti con i nuovi prototipi RS GP.
Espargaró e Viñales sembrano essere in grado di eguagliare la massiccia rappresentanza della Ducati, l’altro grande nemico nelle aspirazioni di Bagnaia di difendere con successo il titolo mondiale.
Jorge Martín è salito sul podio del circuito di Barcellona/Catalogna e cercherà di continuare la sua serie di risultati per “sottrarre” le differenze con il leader del campionato, nonché italiano Marco Bezzecchi (Ducati Desmosedici GP22), così come il sudafricano. Brad Binder (KTM RC 16) o il francese Johann Zarco (Ducati Desmosedici GP23).
In questo stesso rapporto potrebbero rientrare anche l’italiano Luca Marini (Ducati Desmosedici GP22), in quanto “locale” e fratellastro di Valentino Rossi, l’australiano Jack Miller o lo spagnolo Alex Márquez (Ducati Desmosedici GP22), che aspira chiudere la stagione nella “top five” e, perché no, lottare per il titolo mondiale della categoria, in un futuro non troppo lontano.
Il portoghese Miguel Oliveira (Aprilia RS-GP) o lo spagnolo Augusto Fernández (Gas Gas RC 16) sono altri piloti che potrebbero lottare per entrare nella “top ten” della gara italiana senza troppi problemi.
Tutti hanno un potenziale tecnico sufficiente per lottare almeno per il podio per alcuni e per la “top ten” per altri, cosa alla quale per il momento non sembrano poter aspirare nemmeno i piloti Yamaha. , il francese Fabio Quartararo e l’italiano Franco Morbidelli, né quelli della Honda, gli spagnoli Marc Márquez e Joan Mir.
Anche se l’interesse per loro si concentrerà soprattutto sui prototipi 2024 e sulle migliorie che le rispettive fabbriche potranno apportare in vista del test che si svolgerà il giorno dopo il Gran Premio d’Italia.
Questi test di Misano Adriatico potrebbero essere molto importanti per il futuro sportivo di tutti, perché ad eccezione di Franco Morbidelli, che sa già che non continuerà con la Yamaha nel 2024, il resto dei piloti ha anche un contratto per la prossima stagione, potrebbe cambiare le loro menti, sulla base dei risultati di questi test.
Si tratta ancora solo di ipotesi, ma tutto lascia intendere che, al di là del risultato del Gran Premio di San Marino, l’evoluzione dei test dopo questo sarà molto significativa.
Juan Antonio Llados
(c) Agenzia EFE
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