Aumenta il numero delle vittime del micidiale maltempo che si è abbattuto nelle ultime ore su alcune regioni d’Italia, a causa di un ciclone mediterraneo. I disastri più grandi si sono verificati in Emilia-Romagna, il cui capoluogo è Bologna.
Mercoledì a mezzogiorno i media italiani hanno riferito che il bilancio delle alluvioni è salito a nove: tre a Forlì, una a Ravenna, tre nel comune di Cesena e una nel quartiere San Lazzaro di Bologna.
Intanto la pioggia non si ferma nelle regioni dell’Emilia-Romagna interessate dalla seconda forte ondata di maltempo.
A Faenza, Forlì e nel ravennate, ma anche sull’Appennino bolognese, prevalgono situazioni drammatiche con operazioni di soccorso e continue ricerche di dispersi.
La situazione è critica anche a Bologna con l’esondazione di canali e torrenti alle porte della città e in pianura. Da ieri sera le autorità locali hanno invitato i cittadini a non spostarsi e chi abita nei seminterrati a spostarsi ai piani superiori.
“Il nostro pensiero va alle 8 vittime e ad alcune persone scomparse. A loro e alle loro famiglie va il cordoglio della Regione”, ha detto Stefano Bonacini, presidente della Regione Emilia-Romagna. Bonacsini aggiunge che “molti” hanno evacuato le proprie case, di cui 3mila a Bologna, 5mila a Faenza e 5mila nel ravennate, ma questo numero è destinato ad aumentare.
Domani giovedì le scuole e tutti gli altri ordini di istruzione non saranno operativi nella città di Bologna e provincia.
Restano problemi anche sulla rete ferroviaria, mentre è stato cancellato il Gran Premio di Formula 1 nell’imolese. Lo hanno deciso congiuntamente i funzionari della F1, del Gran Premio e le autorità regionali dopo un incontro questo pomeriggio.
Il Ministro dell’Interno, Matteo Piandedosi, dopo aver sorvolato le zone colpite dalle alluvioni in Emilia-Romagna, ha fatto il punto a Bologna presso la sede della Protezione Civile: “Abbiamo sorvolato le zone lungo la strada Romania, una situazione impegnativa ed eccezionale, completamente sott’acqua tra Faenza e Forlì, noi siamo qui per dare tutto il supporto del governo, abbiamo 700 vigili del fuoco, dobbiamo pensare alla sicurezza delle persone”. Domani ci sarà la riunione di emergenza del gabinetto.
“Siamo senza elettricità, molte case senza cibo e con grandi difficoltà con bambini o anziani, ma questo non è il momento di scoraggiarsi e dobbiamo tenere duro! Dico a me stesso e a tutti voi, andiamo avanti!” ha sottolineato il sindaco di Castel Bolognese, Luca Della Godenza, dopo l’alluvione del Senio che ha inondato la città in provincia di Ravenna. “Ho chiesto ancora aiuto per la nostra comunità, le prossime ore sono decisive, andiamo avanti!”
L’instabilità persiste, ne consegue una nuova ondata
Il potente ciclone mediterraneo persiste vicino all’Italia, portando un’ondata di tempo violento responsabile di una situazione drammatica soprattutto in Emilia-Romagna. Lo riferisce oggi il servizio meteorologico italiano Meteo.it.
Gli ultimi aggiornamenti meteo confermano che le condizioni meteorologiche più severe tenderanno finalmente ad attenuarsi nella seconda parte di mercoledì e che giovedì 18 maggio il ciclone lascerà definitivamente l’Italia. Ma dietro a ciò l’atmosfera resterà instabile, mentre domani si ripresenteranno piogge e temporali. Ma per l’Emilia-Romagna, dopo le drammatiche alluvioni, si avvicina finalmente un giorno di riposo.
Domani giovedì sarà un’altra giornata generalmente nuvolosa, ma con piogge meno diffuse e generalmente meno intense, concentrate soprattutto nell’estremo nordovest, regioni centrali, Puglia e Basilicata. Nel pomeriggio nuovo rischio di rovesci localizzati e temporali isolati al Centro-Sud.
Tra venerdì e il fine settimana però l’Italia si troverà ad affrontare una nuova perturbazione che, insieme al carico piovoso, farà sentire i suoi effetti quasi su tutto il Paese.
In 24 ore è caduta la stessa quantità di pioggia che sarebbe caduta in tutta la primavera
“Mai così in un secolo e soprattutto mai tre eventi estremi così ravvicinati. La situazione è davvero preoccupante e per il futuro”, sottolinea Pierluigi Randi, presidente dell’AMPRO (Associazione Meteorologica Professionale Italiana), meteorologo che vive, tra l’altro, nel ravennate. Si dice colpito da quanto dicono i primi dati : in meno di due settimane, in alcune regioni, è caduta più della metà della pioggia normalmente prevista in un anno.”Dobbiamo prepararci, è la crisi climatica”, spiega.
“Da ieri mattina abbiamo ricevuto più di 100 mm di pioggia in vaste zone, come la città di Bologna. Se poi risaliamo l’Appennino abbiamo accumuli anche superiori a 200 mm, quasi un picco di 250 mm a Modigliana (Forlì) -Cesena) e 228 mm a Casole Valsenio (Ravenna), entrambi paesi a bassa quota, circa 200 m. Tutto questo è avvenuto in poco più di 24 ore. Ciò significa enormi quantità di pioggia, questa è quella che solitamente cade nel corso di un’intera primavera ”, ha aggiunto, secondo Repubblica.
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