Anche ora che se n’è andato, mantiene il ruolo principale

Franco Heinen

Oggi è una giornata di lutto nazionale in Italia. Un ex venditore di aspirapolvere e cantante sulle navi da crociera viene pagato per un funerale di Stato nel Duomo di Milano. La sua carriera politica è davvero finita con questo? È probabile, ma penso che sia più probabile che il suo partito stia già cercando di forzare una scappatoia semi-legale nella legge elettorale italiana in modo che l’uomo possa vincere postumo le prossime elezioni. Per un Paese ossessionato dal numero da mezzo secolo, la morte non è altro che uno stupido ostacolo da superare. Una stazione intermedia, non un capolinea.

Nella prima stagione della serie televisiva 1992 si concentra su “Mani Pulite”, la vasta inchiesta anticorruzione in cui la giustizia italiana iniziò quell’anno mappando l’intreccio tra alto e basso mondo, le tangenti e il marciume del governo italiano. Più diligentemente i ricercatori scavano, più a fondo scavano, più in alto vanno – fino al presidente del Consiglio, il socialista Craxi. Entra in scena anche lui, per un compenso di una delle sue tante aziende, la casa editrice Mondadori.

Alla fine di questa stagione, l’uomo che non è mai apparso sullo schermo prima, ma la cui presenza si fa sentire in tutte le scene, decide di entrare lui stesso in politica. In pochi gli credono quando dice che lo fa “per salvare il Paese”. È la sua stessa pelle che deve essere salvata.

La cosa buona di questa prima stagione è che non solo appare a malapena, ma non viene nemmeno menzionato per nome. I personaggi fanno costantemente riferimento a “lui” e “lui”, come se in Italia vivesse un solo uomo.

Anche in Loro, il film biografico di Sorrentino del 2018, non presenta l’ex primo ministro per i primi 40 minuti. Vediamo la sua villa, vediamo il suo entourage, vediamo le sue feste, ma non l’uomo stesso. Anche qui si tratta costantemente di “Lui”: Lui, Dio stesso. O comunque: aspirapolvere e telenovela sono surrogati che annaspano sulla terra.

Incredibile: in questi film e serie, prima o poi tutti intorno a loro sembrano scendere a compromessi, le persone finiscono nelle acque dell’altro, portando con sé i reciproci segreti. Tranne lui: è intoccabile. La sua mancanza di vergogna è il suo superpotere.

In realtà era così: le sue azioni attiravano l’attenzione, ma era questa strana spudoratezza che attirava l’attenzione. Ti vergognavi di continuare a interessarti a un uomo che conosceva questa emozione solo da lontano, anche lontana da tempo, mezza suola ai margini che, grazie a una maschera marrone-arancio tesa sul suo vero volto, lo guardava meno – anche come gli attori che l’hanno interpretato.

Fino alla sua morte, ha ricordato i calciatori che sorridevano innocentemente al risultato del loro contrasto devastante: oh, quella gamba è rotta, vero? Si tratta spesso degli stessi giocatori che crollano a terra alla minima spinta, rotolano fino a trovarsi esattamente davanti alla telecamera e poi, tra sussulti pelvici, strizzano l’occhio allo spettatore a casa. Sei un complice, dice quell’occhiolino. D’ora in poi siamo insieme.

Ci siamo innamorati di lui, gli abbiamo comprato un aspirapolvere, abbiamo visto i film e seguito i casi giudiziari – ed è stato miseramente buono, ed è meglio quando è finito in modo non miserabile.

Carlita Gallo

Futuro idolo degli adolescenti. Devoto esperto di viaggi. Guru di zombi. Introverso per tutta la vita. Appassionato di birra impenitente.

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