Onishchenko ha difeso la patria dall’invasione dei nemici russi nell’Ucraina orientale, dove alla fine ha ceduto a una delle tante manovre offensive. La causa esatta della morte non è stata ancora rilasciata. “Le mie condoglianze alla famiglia. Ricordo eterno a tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per la libertà e l’indipendenza del nostro Paese”, ha dichiarato la Federazione ucraina di boxe in un comunicato.

Il 30enne ucraino è stato uno dei migliori pugili della regione di Sumy e due volte campione junior nel suo paese. Ha avuto successo anche in numerosi tornei locali. “Era uno dei miei migliori studenti. Un po’ come un figlio. Lo alleno da quando aveva nove anni e abbiamo attraversato un viaggio di boxe molto duro in cui ha ottenuto molti successi”, ha ricordato l’allenatore Dmytro Dubrov della sua carica.

I funerali di Onischenko, ai quali hanno partecipato anche i suoi compagni e che sono stati trasmessi anche dalla televisione locale, si sono svolti mercoledì. Molte persone, inclusa la comunità della boxe, hanno espresso le loro più sentite condoglianze.

È la città di Bakhmut, dove è caduto il guerriero ucraino, che ha visto i combattimenti più brutali dallo scoppio della guerra lo scorso febbraio. La città, un tempo dimora di oltre 70.000 ucraini, è stata lasciata in rovina. Le ultime immagini mostrano palazzi in fiamme e strade completamente distrutte e prive di ogni forma di vita. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha persino confermato la perdita della città, che era stata catturata con successo dagli invasori russi, giorni prima.

Secondo il Ministero dello sport ucraino, più di 260 atleti, per lo più volontari, sono morti in Ucraina a causa della guerra seguita all’invasione russa.