Alain Delon, l’italiano | Francia Cultura

È grazie a Luchino Visconti, tra gli altri, che Alain Delon è uscito dal suo ruolo di icona sessuale, Rocco e i suoi fratelli, Il Gattopardo. Delon ha spesso detto quanto dovesse a questa deviazione italiana e l’Italia oggi gli restituisce il favore. Tra archivi, una passeggiata a Roma e testimonianze, uno sguardo all’impronta di Alain Delon.

Un attore immerso nell’Italia

A Roma, in agosto, quando la gente segue le notizie da lontano, a distanza di ore dalle prime allerte, Angela viene sorpresa dall’annuncio della morte di Alain Delon mentre esce da un cinema. “Ma non lo sapevo. Che novità, mi rattrista.”

L’Italia amava Delon e il francese lo ricambiava. Nel 1995, rispondeva alle domande della RAI in un italiano fluente. “Sono francese di nascita, ma italiano nel cuore.” Questa è la prima frase dell’intervista nella versione originale, poi i sottotitoli. Spiega: “Quando dico “francese di nascita” intendo “italiano nel cuore” perché la mia vita professionale è iniziata in Italia negli anni ’60 con tutti quei film. È stato l’inizio della mia carriera e della mia vita da uomo. Il mio primo ricordo dell’Italia è di quegli anni, quelli della Dolce Vita. A Roma c’era un’atmosfera fenomenale, un odore di libertà, di gioia, di amicizia, che secondo me è scomparso nel tempo e mi fa male.”

Delon avrebbe davvero difficoltà a riconoscere la Roma della Dolce Vita in questo giorno della sua morte. La via Veneto, quella dei paparazzi, è vuota come in un film di Antonioni. Allora per saperne di più, chiamate il re dei paparazzi, Rino Barillari, 79 anni, e decine di foto di Alain Delon al suo attivo. “Ma lui è l’uomo che ha avuto le ragazze più belle del mondo, quante ne ha avute Marcello Mastroianni. E ragazzi, le foto hanno venduto bene. The Secret Wife, per esempio.” La donna segreta è la proprietaria del Jackie O, un bar di quartiere che flirtò con Delon sotto il teleobiettivo di Rino negli anni ’80. Il re dei paparazzi rivela: “All’epoca, si è arrabbiata. Mi ha cacciato dal posto e oggi mi ha richiamato. Mi stai mandando le foto? Davvero? Pensavo che non le volessi.”

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Delon l’italiano

I luoghi in cui il francese ha girato a Roma non sono moltissimi. A due passi dal Pantheon, Bartolomeo trascorre l’estate nell’appartamento della nonna, di fronte alla vecchia borsa valori della città, con alle spalle antiche rovine. “Si trova in Piazza di Pietra, nel centro antico di Roma, di fronte al tempio di Adriano. C’è una scena del film ‘L’eclisse’ di Antonioni in cui incontra Monica Vitti.”

Il cinema d’autore nel nostro Paese ha adottato Delon, sintetizza la giornalista Laura Dellicoli. Tre aneddoti per riassumere Delon italiano. Laura proviene da una famiglia essenziale nel cinema transalpino.
Il giornalista racconta: “Mio padre era uno dei tre assistenti alla macchina da presa in ‘Rocco e i suoi fratelli’. Ricordava un Delon che a volte era indisciplinato sui set, ma che aveva trovato un punto di riferimento con Visconti.”
È anche biografa di Monica Vitti. “Non si piacevano molto. Monica ha detto che Delon stava cavalcando l’onda del suo successo in Francia. Si stava mettendo troppo in mostra.

E una foto in Il professore di Valerio Zurlini, meno noto in Francia. Nel 1973, Delon interpreta un insegnante depresso, perso in un cappotto troppo grande per lui. Laura Dellicoli continua: “Era un cappotto che il regista gli aveva prestato e che creava il personaggio. Era l’immagine dell’uomo bello dell’anno che emergeva da questo dettaglio del costume.”

Ieri la RAI ha ritrasmesso due film di Alain Delon come se si trattasse di una star locale appena scomparsa.

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Elma Violante

Difensore della musica freelance. Pioniere del cibo. Premiato evangelista zombi. Analista.

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