Il forte aumento dell’inflazione ha pesato sui consumi delle famiglie tedesche e, visto l’aumento delle bollette energetiche, sembra sempre più probabile una recessione, scrive ‘Bloomberg’.
L’economia tedesca ha registrato un calo dello 0,2% alla fine dello scorso anno, ha annunciato l’ufficio statistico tedesco, come riportato da Tanjug. Bloomberg.
L’agenzia americana precisa che si tratta di un risultato meno buono delle attese e che il forte aumento dell’inflazione ha pesato sui consumi delle famiglie tedesche, così come, visto l’aumento delle bollette energetiche, appare sempre più probabile una recessione.
I dati pubblicati dall’Istituto tedesco contraddicono la stima presentata all’inizio di questo mese, scrive Tanjug Bloombergil quale aggiunge che questo significa anche che la contrazione economica fino a marzo potrebbe ancora essere la causa di una recessione nella più grande economia dell’eurozona.
Cresce la fiducia in Germania
Diversi indicatori nelle ultime settimane indicano una crescente fiducia in Germania dopo un inverno mite e depositi di gas naturale ben riforniti hanno eliminato il rischio di carenze durante la stagione di riscaldamento.
I prezzi all’ingrosso delle materie prime, dopo un periodo di crescita record, hanno iniziato a scendere, alimentando le speranze che l’inflazione si riduca prima del previsto.
Tuttavia, la domanda è più debole e questa tendenza si osserva anche in Svezia, la cui economia è inaspettatamente a un livello inferiore nel quarto trimestre, aggiunge. Bloomberg.
Secondo l’agenzia statunitense, il Belgio è riuscito a realizzare una crescita dello 0,1%, e la Lituania addirittura dello 0,3%, mentre la fiducia economica nell’eurozona continua a crescere a gennaio, toccando il livello più alto da giugno.
Tuttavia, nel settore manifatturiero tedesco, gli ordini stanno diminuendo, nonostante le grandi scorte e l’allentamento dei “colli di bottiglia” nella catena di approvvigionamento.
L’inflazione potrebbe persistere
Il governo di Berlino la scorsa settimana ha previsto una crescita dello 0,2% per il 2023, contro una precedente previsione di una contrazione dello 0,4%.
Il ministro dell’Economia Robert Habeck avverte comunque di una possibile recessione perché, come ha detto, la crisi causata dall’invasione russa dell’Ucraina non è finita. Le prospettive rimangono incerte poiché l’inflazione potrebbe persistere, alimentata dalla crescente domanda di salari più elevati. I lavoratori delle poste hanno scioperato per chiedere un aumento salariale del 15%, mentre i dipendenti del settore pubblico chiedono un aumento a due cifre.
La Banca centrale europea (BCE) è determinata a combattere l’aumento dei prezzi con una politica monetaria restrittiva. Questa settimana è previsto un aumento dei tassi di interesse di altri 50 punti base, un altro passo in un’aggressiva politica di inasprimento, la prima nella storia della BCE. Il pieno effetto di queste misure deve ancora essere percepito.
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