Perché l’Italia venera Mussolini e nasconde il suo oscuro passato

Parte dell’immagine positiva deriva dalla tendenza a vedere qualsiasi progresso tra il 1920 e il 1940 come merito di Mussolini, dice lo storico Paul Corner, quando era un momento in cui tutta l’Europa si stava modernizzando e, ad esempio, lo stato sociale si stava sviluppando ulteriormente . “Non tutto ciò che è accaduto sotto il fascismo è accaduto a causa del fascismo”.

Un’altra parte è fantasia storica, dice Corner. Ad esempio, i salari e il tenore di vita in Italia nel 1939 erano molto più bassi rispetto a quando Mussolini salì al potere nel 1922, e quindi l’Italia non era in una buona posizione economica prima della guerra dopo diciassette anni di fascismo, descrive nel suo libro. Un altro pilastro del “mito Mussolini” è il totale silenzio sulle pagine nere – come la guerra coloniale in Etiopia, che ha causato decine di migliaia di vittime, ma che in Italia è poco conosciuta.

Altri aspetti cruenti, come la persecuzione degli ebrei, sono spesso attribuiti esclusivamente a Hitler e al nazismo in Italia. Sebbene sia iniziata relativamente tardi in Italia, con l’occupazione da parte dei nazisti nel 1943, la polizia italiana ha effettuato le deportazioni con le SS. Per molto tempo, l’attuale versione italiana è stata che solo gli occupanti tedeschi erano responsabili del genocidio di altri ebrei, ma secondo gli scienziati, metà dei 7.680 ebrei italiani assassinati furono arrestati dalla polizia italiana.

Anche il fascismo italiano era razzista e antisemita ancor prima dell’arrivo dei nazisti, la prima introduzione di leggi razziali antiebraiche risale al 1938. Per quanto artificioso e astorico, il confine tra il “loro” fascismo (benigno) e il nazismo tedesco (maligno) è radicato in molte menti italiane.

La presa del potere di Mussolini dai nazisti nel 1943 consente anche agli italiani di interpretare il ruolo delle vittime di Hitler, una storia che tra l’altro servì meglio nei negoziati di pace con gli alleati dopo la guerra rispetto alla realtà che molti italiani sostennero e aiutarono Hitler, per esempio nel caso della persecuzione degli ebrei.

L’Italia non ha mai rotto con il fascismo dopo la seconda guerra mondiale, come ha fatto la Germania con il nazismo. Non ebbe luogo alcun equivalente ai processi di Norimberga. Nel 1946 gli ex fascisti fondarono un nuovo partito, il Movimento Sociale Italiano. Il suo successore, l’Alleanza Nazionale, produsse infine Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

Carlita Gallo

Futuro idolo degli adolescenti. Devoto esperto di viaggi. Guru di zombi. Introverso per tutta la vita. Appassionato di birra impenitente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *