Prigione
Apparentemente, non è così che immaginava la sua carriera. L’ex vicepresidente della Juventus Football Club Pavel Nedvěd (50) è stato licenziato insieme ad altre figure di alto rango per presunta falsificazione di conti, e il processo inizierà alla fine di marzo. In essa si deciderà se il processo verrà avviato con l’ex dirigenza del club italiano, come scrive iSport.
L’intero consiglio di amministrazione della squadra di calcio italiana Juventus Torino si è improvvisamente dimesso nel novembre dello scorso anno. La partenza ha coinvolto anche il presidente del club Andrea Agnelli e il vicepresidente ed ex giocatore della Juventus Pavel Nedvěd. Secondo il sito web, il motivo delle dimissioni era Gazzetta dello Sport sospetto di falso in bilancio. La compagna di Nedvěd, Dara Rollins, non è certo contenta dell’intera situazione.
Rischia fino a 8 anni per falso
Il 27 marzo inizierà il giorno del giudizio, durante il quale si deciderà se l’amministrazione sarà imputata e se successivamente inizierà il processo. Secondo il sito web iSport Nedvěd rischia fino a otto anni di carcere.
Per falso in bilancio l’imputato può ricevere la reclusione da 3 a 8 anni, per falsa fatturazione da 18 mesi a 6 anni, per false dichiarazioni su operazioni da 1 anno a 6 anni, per falsa dichiarazione da 2 anni a 4,5 anni e per ostruzione le attività delle autorità di vigilanza da 1 a 4 anni.
Ambiguità nella contabilità dei club
La dirigenza bianconera era sotto pressione prima delle sue dimissioni, a causa della confusione nella contabilità del club. Per la stagione 2021/2022 hanno registrato una perdita record di oltre 254 milioni di euro (più di 6 miliardi di corone, ndr). Esponenti della squadra torinese sono sospettati di aver prelevato commissioni illecite sui trasferimenti di calciatori tra il 2018 e il 2020 e di aver mostrato falsi profitti agli investitori.
A partire dall’ottobre 2022, il vicepresidente Pavel Nedvěd, il presidente Andrea Agnelli e altri tredici funzionari sono stati indagati. Le autorità italiane avevano già accusato la dirigenza bianconera lo scorso anno, ma ad aprile di quest’anno sono state tutte assolte.