Il 1934 è l’anno in cui il fascismo si impadronisce dei mondiali di calcio. Il conduttore era il dittatore italiano Benito Mussolini, il cui paese ha ospitato il campionato. Non lasciava nulla al caso, spingeva e minacciava i suoi stessi giocatori, invitava a cena l’arbitro. Tutto questo con un obiettivo chiaro: l’Italia e il fascismo devono sconfiggere il mondo intero. L’ultimo ostacolo è stata la squadra di calcio della Cecoslovacchia, che ha affrontato il gioco duro degli italiani nella lotta per l’oro.
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Scandali mondiali
Non esiste campionato di calcio senza polemiche. Nella serie, il server iROZHLAS.cz ricorderà tutti i passati campionati mondiali di calcio attraverso eventi che spesso hanno messo in ombra obiettivi chiave e vittorie complessive.
Alla vigilia della partita finale della seconda Coppa del Mondo FIFA, i rappresentanti della Confederazione calcistica internazionale FIFA e gli arbitri si sono recati a cena. Benito Mussolini era il padrone di casa e aveva bisogno di influenzare i giullari e gli arbitri.
La Coppa del Mondo FIFA è stata ospitata per la prima volta da un paese europeo e l’Italia, che aveva una delle migliori squadre del mondo negli anni ’30, ha vinto il torneo. Il dittatore Mussolini ha deciso di utilizzare il campionato per promuovere il fascismo. E non ha lasciato nulla al caso.
Già nei quarti di finale l’arbitro svizzero ha aiutato molto gli italiani negando due gol agli spagnoli, dopo le semifinali gli austriaci si sono lamentati per la partita dura rimasta impunita. Sono stati ostacolati dalla prestazione dell’arbitro capo Ivan Eklind.
Lo stesso arbitro è stato designato per la finale tra Italia e Cecoslovacchia. Era abbastanza ovvio con quale squadra simpatizzasse il 28enne svedese (ad oggi è l’arbitro più giovane ad aver mai arbitrato una finale di Coppa del Mondo). Non solo partecipa a una cena con Mussolini, ma saluta il dittatore con la mano destra alzata durante la cerimonia di investitura.
“Vinci o muori”, minaccia Mussolini ai giocatori di casa. E l’allenatore Victor Pozzo, dopo aver parlato con il dittatore, ha tradotto in cabina un altro chiaro messaggio. “Non mi interessa come, ma oggi dobbiamo vincere e distruggere l’avversario. Se perdiamo, ci sentiremo molto male.
L’azione a terra corrispondeva ai set preparati. Il primo terzo di gara è stato dei cecoslovacchi, ma Nejedlý, capocannoniere del campionato, è stato fermato dall’arbitro Eklind per fuorigioco, Krčil ha subito brutalmente fallo dagli italiani, ma poiché le sostituzioni non potevano essere effettuate in quel momento, ha dovuto finire la partita nonostante il dolore. Poco prima dell’intervallo supera Svoboda Monti, ma non riceve nemmeno un cartellino giallo.
sette minuti d’oro
Nella ripresa la difesa azzurra ha brutalmente eliminato Antonin Puč, che ha anche perso conoscenza per un attimo e non ha giocato per sette minuti. Al 71′, invece, il Putsch ha segnato il primo gol. Difficile dire cosa sarebbe successo a Roma se il tentativo di Svoboda non fosse finito sul palo.
Gli italiani riescono a pareggiare, Orsi tira di destro invece che di sinistro e la palla va in porta. Mancavano sette minuti. “Nessuno di noi lo sapeva, perché non c’era l’orologio nello stadio e nessuno della dirigenza ci ha avvertito del tempo rimasto venti minuti prima della fine”, ha detto più tardi il leggendario portiere František Planicka.
Alla fine, per la gioia dei tifosi locali e di Mussolini in particolare, Schiavio ha segnato il gol decisivo nel recupero. L’Italia vinse 2-1 e il dittatore regalò al capitano locale due coppe: una per i campioni del mondo e una “coppa dei leader”.
“Il brutalismo ha trionfato”, ha proclamato in seguito la rivista tedesca Kicker. “Quello che è successo in campo non ha niente a che fare con il calcio”.
Fatti interessanti sul WC in Italia
- Al torneo hanno partecipato 16 squadre, mancavano gli uruguaiani, che avrebbero dovuto difendere l’oro.
- Il capocannoniere del campionato è stato Oldřich Nejedlý, che ha segnato cinque gol.
- Il sistema del torneo era implacabile, si giocava ad eliminazione diretta. Brasile e Argentina hanno perso in partenza e per loro il campionato è finito subito.
- Il pareggio in finale dell’italiano Orsi per la Cecoslovacchia è stato così incredibile che i giornalisti hanno chiesto a Orsi di rifarlo il giorno dopo la finale. L’italiano ci ha provato venti volte a porta vuota, non una volta ci è riuscito
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