Primo negativo per la Grecia ai microbi resistenti negli ospedali! – Salute

La Grecia, insieme a Romania, Bulgaria e Cipro, tra i 29 paesi in Europa, detiene i “governatori” dell’uso eccessivo di antibiotici sia negli ospedali che nella comunità.

Consumo eccessivo che provoca germi resistenti che uccidono oltre 35.000 persone ogni anno nell’Unione europea, in Norvegia e in Islanda con concomitanti costi sanitari aggiuntivi che supera 1,5 miliardi di euro e perdite di produttività.

I dati presentati su “Vradini.gr” da presidente dell’EODY, Professore di Pediatria all’Università EKPA e all’Università della Pennsylvania, Signor Theoklis Zaoutis, sono rivelatori.

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Più specificamente, secondo il sig. Zaoutis, il resistenza antimicrobica è una delle tre principali minacce a Saluteindividuato dall’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie della Commissione.

La resistenza antimicrobica, il fenomeno per cui i microbi hanno sviluppato meccanismi di difesa che li rendono incapaci di essere curati da farmaci come gli antibiotici, è uno dei maggiori rischi per la salute umana e una delle tre principali minacce per la salute identificate dalla preparazione e risposta alle emergenze sanitarie della Commissione Autorità (HERA) per la quale sono necessarie misure di coordinamento a livello di Unione Europea (UE).“, sottolinea in”Vradini.gr» il suo presidente DIOportandoci i dati rivelatori registrati lo scorso novembre dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).

Si stima che nell’UE, Islanda e Norvegia nel loro complesso, più di 35.000 persone muoiano ogni anno a causa di infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici. Queste infezioni stanno costando all’UE 1,5 miliardi di euro in costi sanitari aggiuntivi e perdita di produttività“dice il sig. Zaoutis riferendosi all’uso degli antibiotici nel nostro Paese, ha affermato:

La Grecia è costantemente tra i paesi che hanno un elevato uso di antibiotici sia nella comunità che negli ospedali, pur mostrando una maggiore resistenza microbica“.

“Nell’ultimo rapporto di ECentro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Novembre 2022) La Grecia, insieme a paesi come Romania, Bulgaria e Cipro, ha uno dei più alti consumi totali di antibiotici (ospedalieri e comunitari) per il 2021 tra 29 paesi, e notevolmente superiore alla media di tutti i paesi inclusi nel rapporto“.

Cosa ha mostrato uno studio greco con una differenza di dieci anni nell’uso di antibiotici

Secondo il sig. Zautiin tutta Europa, negli ospedali, si sono verificate riduzioni senza precedenti del consumo medio di antibiotici nel 2020 e nel 2021, ma si sono registrati forti aumenti nel consumo di antibiotici ad ampio spettro e di ultima intenzione.

Tra il 2020 e il 2021 la percentuale maggiore aumenta nel consumo di antibiotici ad ampio spettro negli ospedali, Grecia, Bulgaria e Romania li avevano, mentre allo stesso tempo sono i 3 paesi che consumano più antibiotici di questo tipo. Gli antibiotici ad ampio spettro prendono di mira molti tipi di batteri, il che all’inizio può sembrare una buona cosa, ma è meglio usare antibiotici che prendono di mira l’agente patogeno che causa l’infezione. Sebbene entrambi i tipi funzionino bene per il trattamento delle infezioni, l’uso di antibiotici ad ampio spettro quando non sono necessari può creare batteri resistenti agli antibiotici difficili da trattare.spiegaci presidente dell’EODY.

Sig. Zaoutis citando studio fatto nel 2010riferisce che i ricercatori hanno effettuato 174 visite alle farmacie di Atene e nel 72% delle visite hanno ricevuto un antibiotico senza prescrizione medica.

Lo studio è stato ripetuto nel 2021 e solo 1 visita su 110 ha ricevuto un antibiotico da banco. Sembra che il la somministrazione di antibiotici senza prescrizione medica è diminuita notevolmente e ciò è probabilmente dovuto alla nuova legislazione implementata e applicata in Grecia dal 2020” dice il presidente di EODY.

Resistenza antimicrobica e implicazioni

Particolarmente importanti sono i dati registrati in un rapporto europeo del novembre 2022 che ha valutato l’impatto delle infezioni batteriche che hanno sviluppato resistenza agli antibiotici, misurato in “anni di vita corretti per la disabilità-DALY”, ovvero il numero di anni persi a causa di problemi di salute, disabilità o morte prematura.

La Grecia era prima in questa classifica. Il rapporto analizza e fa stime basate sui dati del periodo 2016-2020 forniti da tutti i paesi dell’UE/SEE a EARS-Net, la rete europea di sorveglianza della resistenza antimicrobica. Lo stesso rapporto ha anche stimato i decessi attribuiti alla resistenza antimicrobica, Di nuovo la Grecia era primo in classificacon 20 decessi attribuibili ogni 100.000 abitanti» disse a Vradini.GR il professore di pediatria.

In Grecia, Italia e Romania, le infezioni da K. pneumoniae resistenti ai carbapenemi (una classe di antibiotici considerati “di ultima linea”) sono state responsabili di un’ampia percentuale di DALY a livello nazionale. Un rapporto congiunto del 2022 della regione europea dell’OMS e dell’ECDC, che presenta i dati del 2020, evidenzia il K.polmonite e Acinetobacter baumannii rispetto ai patogeni con alti tassi di resistenza agli antibiotici in Grecia» ci chiarisce Signor Zaoutis Per quanto riguarda resistenza di alcuni microbi nel nostro Paese.

Fine referente nelle infezioni nosocomiali da microbi evidenzia:Va notato che in uno studio pubblicato nel 2018 che ha utilizzato i dati dell’ECDC 2016-2017 Point Prevalence Survey, il La Grecia è risultata avere la più alta prevalenza di infezioni nosocomiali tra i paesi europei. Questo è importante perché queste sono anche le infezioni in cui sono più spesso implicati i germi resistenti agli antibiotici.“.

Mariano Conti

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