CRONACA – Il nostro collega Guillaume Roquette, direttore editoriale di Figaro Magazine, assistette al pietoso spettacolo offerto dalla prima pagina. Il revival degli sketch del famoso trio dimostra che questi comici sono insostituibili e, soprattutto, che non si scherza più con l’umorismo.
Lunedì su TF1, nel momento in cui il Paese è davanti alla sua televisione, abbiamo assistito al grande ritorno degli Ignoti. Potresti non aver visto questo programma ma probabilmente ricordi questo trio di comici, Didier Bourdon, Bernard Campan, Pascal Légitimus, che ha fatto il periodo di massimo splendore della televisione e dei teatri francesi all’inizio degli anni ’90. Nel film TV di ieri sera, attori, cantanti o animatori, a volte molto più giovani di loro, hanno riprodotto alcuni dei loro sketch, gli Unknowns si sono accontentati di fornire i collegamenti tra le sequenze.
In totale, 19 bozzetti dei 180 realizzati dal famoso trio sono stati ritrasmessi su TF1. E, credetemi, la selezione non doveva nulla al caso, anzi era una pura e perfetta dimostrazione dell’ordine morale contemporaneo applicato allo spettacolo. Nessuna delle sequenze cult leggermente trasgressive che continuano a fare milioni di visualizzazioni su YouTube è andata in onda.
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Né lo sketch in cui gli Inconnus fanno la parodia del personale ospedaliero delle Indie Occidentali, né quello in cui si prendono gioco di giovani donne poco intelligenti (cagne) né ovviamente il pastiche di invasori, una famosa serie televisiva che avevano dirottato sostituendo gli extraterrestri con i nordafricani. Tante sequenze che, sarete d’accordo, sembrerebbero oggi inammissibili quanto una critica alla Chiesa cattolica ai tempi di Luigi XIV.
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Immaginiamo che lo sketch in cui gli sconosciuti prendono in giro i cacciatori non sia stato censurato. Al contrario, ieri abbiamo potuto vedere questa famosa scena in cui un gruppo di Bouchonnois orrendamente alcolizzati e abbastanza redneck spara a tutto ciò che si muove, una sequenza che senza dubbio ha fatto piacere all’amico. Ugo Clemente. E anche TF1 ha ripreso la canzone, che presenta necessariamente grotteschi giovani abitanti dei bei quartieri di Neuilly, Auteuil e Passy. Quindi voglio rassicurarti, contro cacciatori e borghesi, la caricatura è sempre consentita.
In effetti, lo spettacolo di ieri è stato un esempio esemplare del lavoro contemporaneo. In un media con un vasto pubblico, è ormai formalmente escluso prendere in giro qualsiasi categoria di popolazione che possa essere imparentata con una minoranza, soprattutto se si suppone che sia oppressa. Solo i presunti maschi bianchi cisgender di destra possono ancora essere derisi, il che ovviamente restringe il campione abbastanza seriamente.
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