Turchia furiosa per l’immagine di Erdogan dei curdi svedesi

ANKARA/STOCCOLMA (AP/AFP) – La Turchia è furiosa dopo che un video di un gruppo curdo in Svezia ha mostrato il presidente Recep Tayyip Erdogan appeso a una corda per le gambe. L’ambasciatore svedese ad Ankara è stato convocato per fornire spiegazioni.

Nel video postato su Twitter dal comitato del Rojava in Svezia, che si batte tra l’altro per i combattenti curdi in Siria, Erdogan viene paragonato al fascista italiano Benito Mussolini. Il dittatore fu appeso a testa in giù dopo la sua esecuzione alla fine della seconda guerra mondiale.

“La storia mostra come finiscono i dittatori”, il gruppo ha sottotitolato un video con le foto dell’esecuzione di Mussolini nel 1945. Viene quindi mostrata una bambola di Erdogan appesa a una corda. È ora che Erdogan si dimetta.

PKK

La Turchia, membro della NATO, sta facendo pressioni su Svezia e Finlandia per l’estradizione di sospetti terroristi curdi come condizione per accettare l’adesione alla NATO richiesta dai due paesi. Stoccolma dovrebbe anche perseguire il comitato del Rojava, che si ritiene sia composto da membri del partito dei lavoratori turchi bandito PKK, ritiene Ankara.

La Turchia condanna il tweet del gruppo curdo “con la massima fermezza possibile”, ha detto il portavoce di Erdogan. “Esortiamo le autorità svedesi a prendere le misure necessarie contro i gruppi terroristici senza ulteriori indugi”, ha twittato il portavoce.

Il ministro svedese condanna il video

Il ministro degli Esteri svedese Tobias Billström ha condannato il video. Stoccolma sostiene un dibattito aperto sulla politica ma “prende le distanze dalle minacce e dall’odio contro i rappresentanti politici”, ha scritto Billström. “Rappresentare un presidente eletto dal popolo che viene giustiziato davanti al municipio è aberrante”, ha detto il ministro.

Billström ha visitato Ankara il mese scorso per cercare di finalizzare l’adesione alla NATO. Il governo svedese ha recentemente indicato di aver raggiunto il limite di ciò che poteva fare per soddisfare le richieste di Ankara. Ciò riguarda principalmente l’estradizione degli indagati, in cui la magistratura indipendente svolge un ruolo decisivo.

Carlita Gallo

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