La vicepresidente dimissionaria del Parlamento europeo, Eva Kaili, ha fatto una parziale confessione nello scandalo di corruzione noto come Qatargate, secondo diversi media europei. La greca ha ammesso di aver chiesto al padre di nascondere parte del denaro che era a casa sua, scrivono i media belgi e italiani.
Eva Kaili è stata arrestata dalla polizia belga venerdì 9 dicembre, dopo che suo padre è stato colto in flagrante con una valigia piena di banconote all’inizio della giornata nel suo hotel a Bruxelles. L’uomo avrebbe con sé circa 600.000 euro. In totale, 1,5 milioni di euro in contanti sono stati sequestrati durante venti perquisizioni domiciliari in relazione allo scandalo della corruzione.
Secondo Knack, Le Soir e La Repubblica, Kaili ha dichiarato davanti al gip di essere a conoscenza delle attività del suo compagno, Francesco Giorgi. Apparteneva presumibilmente a un’organizzazione utilizzata da Marocco e Qatar per acquisire influenza politica nel parlamento europeo. Giorgi avrebbe gestito i soldi per queste attività e le valigie di denaro passavano per il suo appartamento.
Tangenti
La scorsa settimana, il quotidiano belga Le Soir ha riferito che Giorgi avrebbe ammesso di aver collaborato con tangenti del Qatar e del Marocco. L’italiano avrebbe accusato due eurodeputati di aver accettato tangenti, il socialdemocratico belga Marc Tarabella e il suo collega di partito italiano Andrea Cozzolino. Nella sua confessione, Giorgi ha nominato a capo dell’organizzazione il suo connazionale ed ex eurodeputato Pier Antonio Panzeri.
Panzeri, Cozzolino e Giorgi erano in contatto con il servizio di intelligence straniero del Marocco DGED, secondo i documenti del tribunale, secondo Le Soir.
I pubblici ministeri federali e gli avvocati delle persone coinvolte non stanno commentando.
Da: Editoriale
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