▸Con uno sciopero di 24 ore giovedì a seguito delle decisioni OENGE e POEDIN e un corteo da Place Mavili al Ministero della Salute, i medici ospedalieri e il personale degli ospedali pubblici hanno risposto alla politica del governo di smantellare la sanità pubblica e rafforzare i gestori di cliniche e strutture private , rivendicando sia importanti rivendicazioni per un cambiamento radicale dell’orientamento del Servizio Sanitario Nazionale, sia condizioni di lavoro con aumenti salariali.
Lo sciopero di giovedì è stata la prima tappa di una lunga mobilitazione di sciopero dei medici ospedalieri in tutto il Paese decisa da OENGE, dalla prima decade di novembre e dallo sciopero nazionale dell’11 settembre (scioperi, interruzioni del lavoro, comizi, manifestazioni di protesta, con decisioni in assemblee generali per ospedale). Il movimento sindacale invita medici e lavoratori del settore a ripetere nelle condizioni odierne quanto fatto nel periodo 2006-2008, quando “abbiamo avuto notevoli conquiste salariali-lavorative-istituzionali”.
Chiedere, tra l’altro, l’immediata esecuzione delle decisioni definitive del Consiglio dei ministri e della Corte di Cassazione. Ripristino del 13° e 14° stipendio. Pagamento immediato di tutti i dazi pagabili per intero. Ripristino di tutte le prestazioni ridotte – abolite e introduzione dell’indennità di lavoro insalubre. Venendo pesante e malsano. Permanente di tutti gli ausiliari, contrattuale, senza termini e condizioni, annuncio immediato di tutti i posti vacanti organizzativi.
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