La banca d’affari statunitense Goldman Sachs scambia Londra con Milano. Lo riporta l’agenzia di stampa Bloomberg su base insider e non è stato ancora confermato dalla banca stessa. La decisione fa seguito a precedenti notizie secondo cui più di 7.000 posti di lavoro sono scomparsi dalla City di Londra dopo la Brexit.
L’impatto dell’abbandono non sarà enorme, afferma Victor Polak, un gestore patrimoniale che lavora presso The City a Londra. Tuttavia, la mossa di Goldman Sachs è vista con sospetto: “Quasi mezzo milione di persone lavorano qui nel settore dei servizi finanziari, quindi non si notano quelle poche migliaia. Ma la domanda è quanti altri se ne andranno.
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Brexit
C’è sicuramente questa possibilità, pensa Polak, e ha a che fare con la Brexit. Questa rimane una questione politica. L’idea di cooperare maggiormente con la terraferma è stata immediatamente sepolta. I grandi vantaggi della collaborazione sono difficili da quantificare, mentre i danni della Brexit sono enormi. »
La decisione della banca può dare un cattivo retrogusto al primo ministro Sunak, un ex banchiere di Golman Sacks, ma Polak non ci fa caso. Sunak è un convinto sostenitore della Brexit, ma “non vuole nemmeno essere visto come il grande amico degli hedge fund e delle grandi banche”. Gli aumenti delle tasse per la popolazione britannica sono maggiori.
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Banche sotto pressione
Da quando il Regno Unito ha lasciato l’Unione Europea, le più grandi banche del mondo sono state sotto pressione per spostare più trader da Londra alle città dell’UE. Ne beneficiano in particolare Parigi, Francoforte e Amsterdam. Il fatto che ora sia selezionata anche Milano sembra essere una buona notizia per l’Italia, ma anche per altri centri finanziari dell’UE, scrive Bloomberg.
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