Omroep Venlo – Da Mussolini al Qatar: 90 minuti di guerra

Con l’avvicinarsi del mondiale di calcio, il nativo di Venlo Koen Janssen pubblica il suo primo libro. “90 Minutes of War” parla dell’influenza della politica sul calcio.

Molti probabilmente penseranno che la combinazione di politica e calcio sia qualcosa degli ultimi anni. “Mussolini utilizzava già i Mondiali in Italia nel 1934 per scopi propagandistici”, spiega Koen Janssen.

calcio e politica

Giusto per indicare; calcio e politica sono intimamente legati. Janssen è un tifoso di calcio fin dall’infanzia e ha studiato scienze politiche. “Nel mio libro, ripercorro l’intera storia dei Mondiali. Tutti i Mondiali in cui calcio e politica si intersecano. Dal 1934, alla giunta in Argentina nel 1978, ai Mondiali in Qatar alla fine di questo mese”, Janssen disse. “Calcio e politica si incontrano molto spesso”.

Filo

“Le storie sono lì per essere raccontate. Penso che avrei potuto scrivere due o tre di questi libri”, spiega. “Potresti leggere le storie separatamente, ma c’è sicuramente un filo conduttore che attraversa il libro. Il calcio è stato spesso uno strumento politico. Non solo un dittatore come Mussolini. Ma anche leader europei democratici.

Qatar

La Coppa del Mondo inizierà in Qatar tra circa due settimane e mezzo. Un torneo che è stato oggetto di molte discussioni sin dalla sua premiazione nel 2010. “Negli anni ’70, intorno ai Mondiali in Argentina, la gente si chiedeva già se fosse il caso di volerlo. Organizzare un torneo in un paese in cui un dittatore ha voluto ripristinare la sua immagine organizzando un torneo del genere. In effetti, è solo aumentato “, Janssen confronta la Coppa del Mondo del 1978 con la successiva. “Dopo la guerra in Ucraina, la FIFA è costretta a fare una scelta quando in realtà vuole stare fuori dalla politica. Ma è sottoposta a un’enorme pressione sociale per escludere la Russia.

Nonostante le polemiche che circondano l’imminente Coppa del Mondo, Janssen, almeno durante le partite della nazionale olandese, siederà davanti alla televisione. «Anche se spesso è un cenno. Una Coppa del Mondo in un paese del genere è un punto di minimo assoluto. La Coppa del Mondo di quest’anno ci ricorda l’eterno ruolo del denaro e del potere nel più grande sport del mondo. Dovremo acconsentire.

Carlita Gallo

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