“Riguardava la mia vita.” Il pugile italiano ha rinunciato alla lotta contro l’algerino ai Giochi Olimpici.

Cariniová e Chalívova sono d’accordo il portale Posta in linea nella partita della categoria di peso fino a 66 kg sono riusciti a scambiarsi solo pochi colpi. Dopo circa 30 secondi, l’italiana si è avvicinata all’angolo dell’allenatore e si è sistemata il casco protettivo sulla testa. Poi è tornata al combattimento, ma ha subito ricevuto un duro sinistro da Khalifová. L’italiano ha immediatamente abbandonato la partita.

“Sono abituato a combattere, ma non sono mai stato colpito così prima”, ha detto Carini. “Ho sentito un forte dolore al naso. E dopo anni di esperienza sul ring, ho pensato che bastasse. Poteva essere la partita della mia vita, ma in quel momento dovevo proteggere la mia vita”, ha spiegato. .

Dopo una breve partita, l’arbitro ha alzato la mano di Khalif in aria per segnare chiaramente il vincitore. Nello stesso tempo tenne la mano di Carini, ma lei gliela strappò di mano e se ne andò senza stringere la mano all’avversaria.

“Non mi sento sconfitto”, ha detto l’italiano, secondo Mail Online. “Non ho perso oggi, ma mi hanno portato via il sogno olimpico”, ha osservato.

Foto: John Locher, CTK/AP

Il pugile algerino Imán Chalífová e la sua avversaria italiana Angela Cariniová

Sul ring affronta un avversario che sta facendo scalpore non solo sulla scena sportiva. Khalífová è stata esclusa dalle competizioni dalla International Boxing Federation (IBA) insieme alla pugile taiwanese Lin Yu-ching l’anno scorso perché “non ha superato il test di genere”. Le regole della federazione non consentono alle pugili con un cromosoma maschile XY di iniziare.

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Ma l’organizzazione del torneo olimpico è stata ritirata dall’IBA a causa di scandali di corruzione. Il torneo di boxe è organizzato direttamente dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO). Mercoledì in un comunicato stampa ha assicurato che tutti i partecipanti al torneo di boxe soddisfano le condizioni per l’inizio della competizione, in particolare le norme relative al testosterone.

L’IBA, infatti, non ha fornito alcuna prova dei test ai quali i due pugili hanno dovuto sottoporsi, sostenendo che tali test erano “confidenziali”. Non sono noti i risultati specifici né il laboratorio che ha eseguito i test. Nonostante altre affermazioni, le due pugili in questione non sono state sottoposte ad alcun test del testosterone.

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(Nell’articolo abbiamo corretto la citazione errata della pugile italiana secondo cui “ha boxato con un uomo”. L’olimpionica italiana non ha detto una cosa del genere. Abbiamo anche corretto l’affermazione che (due atlete hanno cromosomi XY. Questa affermazione è finora da conclusivo, non è chiaro dove e con quali risultati dovessero sostenere il test.)

Celio Bruno

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