Nel bastione del vecchio della politica italiana nessuno può più ignorare Giorgia Meloni. La bionda romana, 45 anni, attivista di destra dall’età di quindici anni, è il capo di Fratelli d’Italia (“Fratelli d’Italia”, riferimento alla prima frase del decreto nazionale italiano). inno nazionale), un partito dalle chiare radici fasciste. La Meloni è stata l’unica a scegliere l’opposizione contro il governo di Mario Draghi.
Probabilmente sarà chiaro dopo mercoledì se in Italia si terranno elezioni anticipate questo autunno, a seguito dell’offerta di dimissioni di Draghi. Se si arriva a questo, allora il protagonista femminile la destra italiana ha buone possibilità di vincere. Nelle elezioni parlamentari del 2018 il suo partito ha ottenuto solo il 4,3%. Intanto il risultato postfascista di Fratellanza d’Italia oscilla tra il 22 e il 23% e potrebbe diventare il più grande partito italiano.
Il ministro del governo Silvio Berlusconi
La Meloni forma un’alleanza politica con l’ex primo ministro di centrodestra Silvio Berlusconi, nel cui governo era ministro della Gioventù all’età di 31 anni, e con il leader della Lega di destra radicale Matteo Salvini. Questa alleanza ha ottime possibilità di formare un governo di destra (radicale) senza altri partiti.
Solo allora sarà chiaro fino a che punto si spingerà a destra un simile regime. Ma è chiaro che Forza Italia, il partito più moderato dell’alleanza, non è più il canone elettorale dell’era Berlusconi. La Meloni lo supera facilmente così come la Lega di Salvini. Venerdì sera, nel corso di un’intervista in diretta sul sito del quotidiano Corriere della Sera ha ricordato ai suoi alleati un vecchio accordo: il partito più grande dell’alleanza fornisce anche il candidato primo ministro.
Partito con radici fasciste
Cento anni dopo la marcia su Roma che portò al potere Benito Mussolini, l’Italia potrebbe avere un leader proveniente da un partito con radici fasciste. Quanto è allarmante tutto questo?
Fratelli d’Italia è il naturale successore dell’Alleanza Nazionale, partito di destra nato dal Movimento Sociale Italiano, fondato nel 1946 dai sostenitori di Mussolini. Meloni proveniva dall’ala giovanile di Alleanza Nazionale, che si è evoluta sotto il leader del partito Gianfranco Fini in un partito al potere di centrodestra che voleva prendere le distanze dall’eredità di Mussolini.
Ma Fini è scomparso dalla scena politica da anni. E il logo del partito Fratelli d’Italia della Meloni mostra ancora una volta con orgoglio il tricolore italiano, un riferimento alla fiamma che brucia sulla tomba di Mussolini. La Meloni ha dato il via alla campagna elettorale del 2018 a Latina, una città costruita dai fascisti. Era accompagnata da Rachele Mussolini, nipote di il duca , e ora consigliere comunale a Roma. Sempre nel 2018, la Meloni disse in un’intervista televisiva che i gruppi neofascisti Casapound e Forza Nuova sarebbero “non xenofobi”.
“Probabilmente non ripeterebbe una cosa del genere oggi”, ha detto il politologo Giovanni Orsina, direttore della Luiss School of Government dell’Università Luiss di Roma. Crede che la Meloni abbia subito un’evoluzione. Fratelli d’Italia è un partito postfascista, ma secondo lui è completamente diverso da un partito neofascista che vuole restaurare il fascismo. “Mussolini era antidemocratico e quindi contrario alle elezioni, molto diverso da Meloni, che chiede costantemente le elezioni”.
Secondo Orsina, a causa della rapida crescita di Fratelli d’Italia, i postfascisti sono addirittura una minoranza nelle fila del partito. “Questo nucleo duro non supera il 4%. Ciò non spiega l’aumento del 22% negli ultimi sondaggi.”
Meloni mostra il suo vero carattere fuori dall’Italia
La Meloni ruba elettori alla Lega e potrebbe contare anche su elettori indecisi alle elezioni, che non sono ideologiche. Fratelli d’Italia è un partito nazional-conservatore, dice Orsina. Giorgia Meloni è sicuramente molto ideologica, ma fuori dall’Italia spesso le viene data un’etichetta troppo estrema, come “la Le Pen italiana”. “Durante la battaglia elettorale francese tra Marine Le Pen ed Emmanuel Macron, la Meloni non ha preso espressamente posizione”. Fratelli d’Italia siedono anche al Parlamento europeo nel gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (ECR), e non con la destra radicale. fazione dell’ala ID, compresa Alternative Für Deutschland, sottolinea il professore.
Ma della fazione europea della Meloni c’è anche il gruppo spagnolo Vox. Il mese scorso ha incitato gli attivisti di questo partito di estrema destra in Andalusia, con un discorso urlante in cui ha difeso con fervore, tra le altre cose, “a favore della famiglia naturale e contro la lobby LGBTI”.
Secondo il giornalista Paolo Berizzi, esperto di estrema destra in Italia e lui stesso sotto protezione a causa delle minacce neofasciste, la Meloni mostra il suo vero volto fuori dall’Italia, e questo vale anche per Salvini, già ospite del fiammingo Belang nel 2007. Anversa. “In Italia cercano di non spaventare gli elettori, ma all’estero parlano a voce alta e cadono le maschere”.
Elezioni adesso!
La Meloni ha anche buoni legami con il Partito Repubblicano di Donald Trump. A febbraio è intervenuta alla conferenza CPAC in Florida, la messa annuale dell’America conservatrice. Nel suo discorso ha paragonato la crisi dell’immigrazione alla frontiera del Messico con la Sicilia. “Migliaia di migranti si stanno riversando qui, vivono nelle baraccopoli, riducono i salari dei nostri stessi lavoratori e spesso si danno alla criminalità”.
Come Salvini, Meloni è fortemente anti-immigrazione e critico nei confronti dell’Unione Europea. Ma mentre la Lega di Salvini aveva legami con il presidente russo Vladimir Putin, ciò non si applica a Fratelli d’Italia. La Meloni ha immediatamente condannato l’invasione russa dell’Ucraina e ha sostenuto un forte rapporto con l’America. Questo non è facile da digerire per i sostenitori post-fascisti.
È chiaro come Meloni vede lo sviluppo delle cose con l’Italia. Quando Draghi ha rassegnato le sue dimissioni giovedì, ha mostrato un cartello con la scritta “Elezioni, adesso!” È già pronta per la battaglia.
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