Grande successo in Italia, “C’è ancora domani” arriva ora nelle sale francesi. Paola Cortellesi ci parla del successo del suo film e del suo sorprendente approccio nel parlare di violenza domestica.
C’è ancora domani : un successo inaspettato
Se in Francia il maggior successo al cinema è arrivato dall’estero con Super Mario Bros. il film (7,3 milioni di voci), davanti a Barbie (6 milioni di spettatori), in Italia, è stata una produzione locale che ha sorpreso tutti. Regia di Paola Cortellesi, C’è ancora domani non sembrava destinato al successo nelle sale. Sia per il soggetto che per la forma. Il film presenta infatti la vita quotidiana di Delia, madre di tre figli, che vive nella Roma degli anni Quaranta e subisce la violenza del marito, Ivano (Valerio Mastandrea). Paola Cortellesi ha scelto di filmare questa storia in bianco e nero. Chi avrebbe potuto prevedere allora che il lungometraggio sarebbe diventato il più grande successo dell’anno in Italia? quasi 5 milioni di voci ?
Nessuno, nemmeno i produttori che”non ho stappato subito lo champagne” vedendo il progetto di Paola Cortellesi. Questo ci ha detto la regista quando è venuta in Francia per promuovere il film, insistendo sul fatto che “sono stati molto coraggiosi, perché il successo non era affatto prevedibileEppure, il pubblico italiano ha risposto.
C’è da dire che fin dai primi istanti, C’è ancora domani aggancia lo spettatore. Incuriositi dapprima dal formato 4/3 dell’immagine (che poi passa a 16/9), assistiamo Il primo schiaffo della giornata di Delia, appena ti svegli. Il lungometraggio potrebbe allora prendere la direzione di un dramma faticoso, addirittura miserabile, ma l’intenzione del regista è diversa. Paola Cortellesi desiderando privilegiare l’ironiarappresentare “la realtà con tutte le sue sfumature“.
“Dovevano essere degli idioti.”
C’è quindi una certa leggerezza C’è ancora domani. Momenti toccanti, altri davvero divertenti, uniti ad una messa in scena che non nasconde la sua modernità. Paola Cortellesi si mostra così con originalità in situazioni difficili. Come questa sequenza che vede Ivano picchiare la moglie, che si trasforma in un ballo sorprendente. Un approccio che non minimizza in alcun modo la violenza subita da Delia. Da un lato perché c’è il giusto equilibrio nel tono del film. D’altronde perché lo spettatore non si lascia ingannare dall’orrore che Ivano rappresenta.
Non credo che la realtà sia sempre oscura o comica. Ecco perché nel film ci sono momenti duri di violenza, ma anche momenti toccanti, come quando l’eroina condivide una sigaretta di nascosto con un amico. E momenti ridicoli, sui quali abbiamo voluto concentrare l’attenzione sui personaggi cattivi di questa storia, ovvero il marito e il padre. Volevamo che non ci fosse alcuna possibile identificazione con loro. Dovevano essere degli idioti e nessuno voleva essere come loro. Era un lavoro difficile, perché dovevi renderli sia ridicoli che infelici.
Un film importante per tutte le generazioni
Ci sono ancora offerte per domani La violenza contro le donne in Italia negli anni Quaranta. Ma il suo discorso purtroppo resta attuale e universale. Ricordiamo che a pochi giorni dall’uscita del film in Italia, il Paese ha reagito all’omicidio di Giulia Cecchettin, 22 anni, uccisa dal suo ex compagno l’11 novembre. 106esimo femminicidio in Italia nel 2023 aveva portato a grandi manifestazioni in Italia.
Il film mostra in modo intelligente che la violenza non riguarda solo Delia. È altresì la figlia Marcella (Romana Maggiora Vergano), che sembra promesso lo stesso futuro. Per contrastare questo, Delia dovrà agire. Non rifugiandosi tra le braccia di un altro uomo, come si potrebbe immaginare in un primo momento (c’è una ex amante, e un soldato americano). Ma dandosi i mezzi per decidere della propria vita. Questo è l’altro grande successo di Paola Cortellesi, che evidenzia la necessità di offrire alle donne di tutte le generazioni la possibilità di essere liberi nella “rivelazione” finale.
Quindi, al di là della sua tematica forte e del suo approccio, tra cinema d’autore e intrattenimento, è forse perché si rivolge a più generazioni cheC’è ancora domani attirato così tanto. Almeno questo è quanto emerge dalla testimonianza di Valerio Mastandrea:
Il sabato in cui è uscito il film ho incontrato una signora che ha detto che avrebbe portato sua figlia a vedere il film. E che lunedì sarebbe tornata a prendere sua madre. Quindi in una settimana sono state tre generazioni ad andare a vedere il film. Da lì abbiamo sentito che qualcosa stava accadendo.
C’è ancora domani potrà essere visto nelle sale francesi dal 13 marzo 2024.
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