Ellie Schlein è la nuova presidente del Partito Democratico Italiano, la prima leader donna, presentata come l’impressionante rivale di Giorgia Meloni.
Ellie Schlein è la prima donna ad assumere la guida del centrosinistra italiano, essendo stata eletta segretaria del Partito Democratico di centrosinistra nelle elezioni di domenica scorsa con il 53,8% dei voti.
Più di un milione di membri e amici dei democratici hanno partecipato al processo elettorale.
L’altro candidato, il governatore regionale dell’Emilia-Romagna, ha ottenuto il 46,2%. Si è congratulato con Slaine per la sua netta vittoria.
“Il popolo democratico è vivo e pronto a rialzarsi, con una linea chiara. Vogliamo essere un problema per l’amministrazione Georgia Meloni”, ha detto Schline dopo la sua elezione.
Chi è Ellie Slaine?
La legislatrice 37enne, eletta ieri leader del Partito Democratico Italiano, segna un nuovo inizio nella politica italiana, con i locali che sperano che la sua ascesa come leader del partito porti un barlume di speranza a coloro che sono sotto assedio. centrosinistra, che ha subito una sconfitta devastante nelle elezioni parlamentari di settembre, in cui Meloni e la sua coalizione di destra sono saliti al potere con una maggioranza schiacciante.
La sua identità è di per sé un punto interessante. Eli Schlein è una tripla nazionalità, di origine italo-americana, nata in Svizzera, a soli 37 anni, apertamente bisessuale e appassionatamente europeista, che si descrive come una “vera” sinistra, che fa appello ai più colpiti della società, non l’elite.
Il padre di Slaine è uno scienziato politico ebreo americano, sua madre è una professoressa di diritto italiana. Ora è la prima persona LGBTI a guidare il blocco di centrosinistra italiano. È la stessa che nel 2020 rivelò di essere bisessuale in un popolare programma televisivo, annunciando che la sua compagna – all’epoca – era una donna.
“Ho amato molti uomini, ho amato molte donne. In questo momento lo sono [σε σχέση] con una donna e sono felice”, ha poi dichiarato il deputato.
I media italiani amano presentarla come il personaggio “anti-Giorgia Meloni” della scena politica italiana e spesso la paragonano alla senatrice americana Alexandra-Ocasio Cortez.
Come scrive Euronews, l’identità politica di Eli Schlein si riflette perfettamente nel modo in cui ha recentemente annunciato la sua candidatura alla guida del Partito Democratico.
Intervenendo in un locale alla periferia di Roma – fuori dalla “zona a traffico limitato”, metafora spesso usata per descrivere l’élite urbana – ha annunciato una campagna “progressista, ambientalista e femminista” per proporre una “soluzione alternativa” al nuovo governo . d’Italia guidata dalla Meloni. Nell’annunciare la sua candidatura, i suoi sostenitori hanno cantato “Bella Ciao”, l’inno antifascista della Resistenza italiana.
Schlein, scrive Euronews, che appartiene all’ala più socialista del Pd, mira a presentare una visione nuova e unificante per la sinistra e l’Italia.
Essendo un partito le cui radici affondano nella fusione tra le fazioni comunista e democristiana del passato italiano, il Partito Democratico Italiano è spesso visto come affetto da una crisi di identità, oscillando tra un’ala più centrista ed economicamente liberale e un’ala più a sinistra. . .
Gli ex leader del partito, in particolare Matteo Renzi, sono stati spesso accusati di evitare le radici di sinistra del Partito Democratico. Il principale avversario di Schlein alle elezioni interne del partito, Stefano Bonacini, è considerato un centrista.
Le posizioni di Schline includono la fissazione di un salario minimo, una proposta che il Partito Democratico ha sostenuto ma non è riuscito a portare avanti mentre era al governo. Parla di un Green New Deal e del ritorno del partito ai sindacati e alle periferie, posizioni che hanno fatto paragoni anche con Cortez.
La reputazione di Slaine come politico audace che riesce a farsi strada tra i ranghi dell’establishment politico italiano ha anche portato i commentatori a vederla come la risposta della sinistra a Giorgia Meloni, la cui fulminea ascesa dai margini della politica italiana è stata attribuita alla sua personalità carismatica e all’influenza di massa. chiamata.
Ha studiato giurisprudenza a Bologna, poi si è trasferito negli Stati Uniti, dove ha lavorato alle due campagne elettorali di grande successo di Barack Obama, nel 2008 e nel 2012. Poi è tornato in Europa, si è unito ai Giovani del Partito Democratico sotto la sua bandiera dell’attivismo ed è stato eletto Eurodeputato nel 2014. .
In disaccordo con le riforme del lavoro promosse dal governo Renzi, abbandona il Partito Democratico e aderisce al partito creato da altri dissidenti, Possibile.
Nel 2020, Ellie Schlein è stata eletta con un voto di centrosinistra in Emilia-Romagna, una regione storicamente comunista che alle elezioni regionali del 2020 rischiava di soccombere alla Lega Nord anti-immigrazione e populista di Matteo Salvini. È diventata la candidata di maggior successo nella storia della regione, è diventata vicepresidente del distretto presieduto da Bonacini, suo avversario alle elezioni per la leadership del Partito Democratico di ieri, e ha fermato di fatto un’ondata dell’estrema destra apparentemente “invincibile”.
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