Cosa dicono i cuochi a Reuters sulle condizioni di lavoro in Italia.
«L’Italia non è un paese per giovani chef», diceva qualche giorno fa Antonella Cinelli Reuters, evidenziando tutti i punti oscuri della ristorazione italiana, dalle condizioni e orari di lavoro, ai salari e alle assicurazioni, attraverso le storie umane. Ovviamente l’emorragia del settore in termini assicurativi non è prerogativa della sola Grecia, dove va notato che si stimano ca. 7 lavoratori su 10 non sono assicurati.
La cucina italiana è famosa in tutto il mondo, ma molti giovani chef di talento, che sperano di fare carriera nel loro Paese, rimangono delusi dalla salari bassi, mancanza di tutela del lavoro e prospettive minime.
«Sempre in nero», dice Cinelli, sottolineandolo il lavoro sommerso rappresenta circa un quinto della produzione del settore privato italiano, ben al di sopra della media dell’Unione Europea del 15%, secondo le statistiche dell’Autorità Europea del Lavoro. Questo lavoro sommerso è particolarmente diffuso nel settore dell’ospitalità, secondo i dati economici italiani.
Uno sguardo alle cucine anche dei ristoranti italiani più tradizionali mostra che i piatti locali sono spesso preparati da immigrati poco pagati, come nel caso di Julio, un peruviano di 31 anni che ha rifiutato di rivelare il suo cognome alla famiglia perché non lo fa. avere un permesso di lavoro. “Prepara pizza e pasta in un ristorante di Roma, lavorando 48 ore settimanali con uno stipendio mensile dai 1.400 ai 1.600 euro”sempre nero“. Alors que des situations similaires se retrouvent dans d’autres pays développés, en Italie, il s’agit d’un phénomène relativement nouveau, avec une immigration massive qui n’a eu lieu qu’il y a environ trente ans », dit- egli.
Davide Sanna, ha detto, amava il cibo italiano e voleva avere una carriera di successo come chef, ma per farlo ha dovuto trasferirsi a New York. Sanna aveva lavorato nelle cucine del nord Italia quando aveva appena 19 anni, lavorando 60 ore a settimana per guadagnare appena 1.800 euro al mese, mentre durante la stagione estiva lavorava senza sosta, senza interruzioni. Così parte per New York senza esitazione. A New York può guadagnare 7.000 dollari al mese, lavorando 50 ore a settimana e senza lavoro nero.
Roberto Gentile, uno chef siciliano di 25 anni, ha trascorso gli ultimi due anni cucinando piatti francesi a Le Suquet, un ristorante due stelle Michelin vicino a Tolosa, dopo aver lavorato in Gran Bretagna e Spagna. Nonostante la sua passione per il cibo italiano e il suo desiderio emotivo di ritornare, Gentile ha affermato che non vi erano incentivi finanziari per prendere in considerazione il ritorno. “Dopo aver fatto esperienza all’estero e aver raggiunto un livello elevato, spereresti di tornare in Italia e trovare una posizione e uno stipendio adeguati, ma non è così”, ha detto a Reuters. “Dove mi vedo tra cinque anni? Non in Italia!
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